Le ricerche che riguardano lo studio delle forme del rilievo e dei processi che modellano l’area abruzzese sono molto complesse e richiamano concetti interdisciplinari legati sia alla geologia generale, che alla geologia strutturale, che alla geomorfologia in senso lato e alla geologia applicata e sono da mettere in relazione con le vicissitudini geodinamiche che hanno interessato l’Appennino centrale in generale. L’area abruzzese, come è noto in bibliografia, è caratterizzata da tre settori che animano da sempre la discussione scientifica: la catena dell’Appennino centrale, la fascia pedemontana adriatica, solcata da ampie piane fluviali, e l’area costiera, che presentano caratteristiche morfostrutturali differenti sia in relazione all’assetto di superficie che alla struttura profonda. Particolare valenza e in fase di continuo studio sono i rapporti geomorfologico strutturali, i limiti e le differenziazioni interne tra i tre settori che rispecchiano una morfogenesi in tempi diversi. In questo quadro le varie fasi dell’evoluzione (soprattutto per quanto riguarda le fasi iniziali) e le connessioni tra i diversi domini non sono ancora del tutto chiare. Questi domini sono il risultato di una evoluzione geomorfologica differenziata, sviluppatasi dalle fasi iniziali di emersione: (Eo-Oligocene?) Miocene e Pliocene superiore, nelle aree di catena, e a partire dalla parte finale del Pleistocene inferiore, nelle aree pedemontane e costiere. Le ricerche scientifiche condotte negli ultimi venti anni, presso l’Università “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara dal Laboratorio di Geomorfologia strutturale e GIS, sono state rivolte alla comprensione di tali tematiche confrontando i settori adriatici fino alle Isole Tremiti e al Gargano. con particolare riferimento a: - la morfogenesi nella catena appenninica e nella fascia pedemontana periadriatica e nell’area costiera adriatica; - l'evoluzione geomorfologico-strutturale delle conche intramontane e dei principali bacini idrografici abruzzesi e molisani, in riferimento ai movimenti tettono-eustatici; - lo studio dei processi di versante in rapporto ai lineamenti morfostrutturali. In questo lavoro si presentano i risultati delle ricerche condotte e tuttora in corso, finalizzate alla comprensione dell’evoluzione geomorfologica a lungo termine dell’area abruzzese. Le ricerche si sono basate su analisi geomorfologiche integrate a scala di dettaglio, a scala di bacino idrografico e a scala regionale ed hanno compreso: analisi di topografia e idrografia, rilevamenti e analisi geologiche e geomorfologico strutturali, supportate dalla definizione vincoli stratigrafici e cronologici (datazioni C14, U/Th. Ar/Ar). Questo approccio costituisce lo strumento fondamentale per l’analisi dell’evoluzione del paesaggio a lungo termine come risultato dei processi tettonici che costruiscono il rilievo e di quelli geomorfologici che lo smantellano.

Evoluzione geomorfologica a lungo termine dell’area abruzzese: lo stato delle ricerche.

MICCADEI, Enrico;PIACENTINI, Tommaso;BUCCOLINI, Marcello
2014-01-01

Abstract

Le ricerche che riguardano lo studio delle forme del rilievo e dei processi che modellano l’area abruzzese sono molto complesse e richiamano concetti interdisciplinari legati sia alla geologia generale, che alla geologia strutturale, che alla geomorfologia in senso lato e alla geologia applicata e sono da mettere in relazione con le vicissitudini geodinamiche che hanno interessato l’Appennino centrale in generale. L’area abruzzese, come è noto in bibliografia, è caratterizzata da tre settori che animano da sempre la discussione scientifica: la catena dell’Appennino centrale, la fascia pedemontana adriatica, solcata da ampie piane fluviali, e l’area costiera, che presentano caratteristiche morfostrutturali differenti sia in relazione all’assetto di superficie che alla struttura profonda. Particolare valenza e in fase di continuo studio sono i rapporti geomorfologico strutturali, i limiti e le differenziazioni interne tra i tre settori che rispecchiano una morfogenesi in tempi diversi. In questo quadro le varie fasi dell’evoluzione (soprattutto per quanto riguarda le fasi iniziali) e le connessioni tra i diversi domini non sono ancora del tutto chiare. Questi domini sono il risultato di una evoluzione geomorfologica differenziata, sviluppatasi dalle fasi iniziali di emersione: (Eo-Oligocene?) Miocene e Pliocene superiore, nelle aree di catena, e a partire dalla parte finale del Pleistocene inferiore, nelle aree pedemontane e costiere. Le ricerche scientifiche condotte negli ultimi venti anni, presso l’Università “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara dal Laboratorio di Geomorfologia strutturale e GIS, sono state rivolte alla comprensione di tali tematiche confrontando i settori adriatici fino alle Isole Tremiti e al Gargano. con particolare riferimento a: - la morfogenesi nella catena appenninica e nella fascia pedemontana periadriatica e nell’area costiera adriatica; - l'evoluzione geomorfologico-strutturale delle conche intramontane e dei principali bacini idrografici abruzzesi e molisani, in riferimento ai movimenti tettono-eustatici; - lo studio dei processi di versante in rapporto ai lineamenti morfostrutturali. In questo lavoro si presentano i risultati delle ricerche condotte e tuttora in corso, finalizzate alla comprensione dell’evoluzione geomorfologica a lungo termine dell’area abruzzese. Le ricerche si sono basate su analisi geomorfologiche integrate a scala di dettaglio, a scala di bacino idrografico e a scala regionale ed hanno compreso: analisi di topografia e idrografia, rilevamenti e analisi geologiche e geomorfologico strutturali, supportate dalla definizione vincoli stratigrafici e cronologici (datazioni C14, U/Th. Ar/Ar). Questo approccio costituisce lo strumento fondamentale per l’analisi dell’evoluzione del paesaggio a lungo termine come risultato dei processi tettonici che costruiscono il rilievo e di quelli geomorfologici che lo smantellano.
2014
9788898248179
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