L’autore prende spunto da un libro recente (2014) di Giovanni Crocioni, urbanista e pianificatore, per riprendere l’ormai remoto dibattito su concetti e temi praticati sia in geografia che in urbanistica, come città, territorio, regione. Dopo avere ricostruito le posizioni maturate nel secolo scorso, l’autore centra l’attenzione sulla pianificazione territoriale di area vasta, sottolineando come il lessico anglosassone, nei suoi vari composti (town- planning, city- planning, regional planning, town and country planning, city and regional planning), esprima maggiore attenzione per i problemi globali del territorio. Il problema verte oggi, in Italia, sul valore strategico e sulla scala della pianificazione, al fine di accentuare il suo carattere unitario e interdisciplinare. Fondamentale, a tale scopo, è il riordino amministrativo, da cui deve discendere un nuovo quadro normativo. Alla luce delle posizioni recentemente assunte dalla Società Geografica Italiana e dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, l’autore conclude che è giunta l’ora di una reale convergenza delle due discipline per ottenere provvedimenti concreti, non più rinviabili di fronte al collasso cui il territorio, naturale e costruito, è pervenuto.

Geografia e urbanistica trent'anni dopo. Riflessioni a margine di un libro non usuale

LANDINI, Piergiorgio
2015-01-01

Abstract

L’autore prende spunto da un libro recente (2014) di Giovanni Crocioni, urbanista e pianificatore, per riprendere l’ormai remoto dibattito su concetti e temi praticati sia in geografia che in urbanistica, come città, territorio, regione. Dopo avere ricostruito le posizioni maturate nel secolo scorso, l’autore centra l’attenzione sulla pianificazione territoriale di area vasta, sottolineando come il lessico anglosassone, nei suoi vari composti (town- planning, city- planning, regional planning, town and country planning, city and regional planning), esprima maggiore attenzione per i problemi globali del territorio. Il problema verte oggi, in Italia, sul valore strategico e sulla scala della pianificazione, al fine di accentuare il suo carattere unitario e interdisciplinare. Fondamentale, a tale scopo, è il riordino amministrativo, da cui deve discendere un nuovo quadro normativo. Alla luce delle posizioni recentemente assunte dalla Società Geografica Italiana e dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, l’autore conclude che è giunta l’ora di una reale convergenza delle due discipline per ottenere provvedimenti concreti, non più rinviabili di fronte al collasso cui il territorio, naturale e costruito, è pervenuto.
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