Questo libro si occupa di tre architetture di Giancarlo De Carlo e in particolare di un certo modo di pensare e manipolare lo spazio. I tre progetti hanno tutti a che fare con il Mediterraneo, passione costante dell’autore di Viaggi in Grecia, cresciuto in città di mare come Genova, Trieste, Livorno e Tunisi. Si tratta rispettivamente della colonia a Riccione, costruita e inaugurata nel 1963, la casa di vacanze a Bordighera, costruita e inaugurata nel 1966, e la colonia marina a Classe, nei pressi di Ravenna, non realizzata. Considerati nel loro insieme, questi tre progetti definiscono, nel curriculum professionale di De Carlo, un piccolo ma riconoscibile corpus di lavori, apparentati dai programmi, simili e confrontabili, dalle dimensioni, anch’esse simili, e dall’anno di redazione dei progetti: tutti e tre infatti sono del 1961 vale a dire appena successivi alla fine dei ciam e all’inizio dell’avventura del Team 10, di cui De Carlo è stato un protagonista indiscusso, e appena prima della grande avventura progettuale urbinate. In ogni caso questi progetti vanno inquadrati in un contesto di confronto europeo, specie con il lavoro coevo di Aldo van Eyck o Alison e Peter Smithson. La finalità dell’autore non è quella di revisionare la collocazione storico-critica del maestro genovese, bensì di restituire ai ragionamenti contemporanei sull’architettura la ricchezza di riflessioni intorno alla nozione di spazio tanto cruciale quanto sostenuta dalla metafora tessile, alla base anche dell’idea di «rammendo» urbano oggi tanto in voga. Proprio in questi progetti decarliani, precisa ancora l’autore, «Lo spazio, pertanto, è articolato in vere e proprie tessiture, definite da attività e usi, da dimensioni e materie, da luce e sequenze ecc. Tali tessiture non sono stabili, ma soggette a un constante lavorio di modificazione, che costituisce l’evoluzione dei luoghi e dei gruppi sociali nel tempo».

Tessiture dello spazio. Tre progetti di Giancarlo De Carlo del 1961

BILO', Federico
2014-01-01

Abstract

Questo libro si occupa di tre architetture di Giancarlo De Carlo e in particolare di un certo modo di pensare e manipolare lo spazio. I tre progetti hanno tutti a che fare con il Mediterraneo, passione costante dell’autore di Viaggi in Grecia, cresciuto in città di mare come Genova, Trieste, Livorno e Tunisi. Si tratta rispettivamente della colonia a Riccione, costruita e inaugurata nel 1963, la casa di vacanze a Bordighera, costruita e inaugurata nel 1966, e la colonia marina a Classe, nei pressi di Ravenna, non realizzata. Considerati nel loro insieme, questi tre progetti definiscono, nel curriculum professionale di De Carlo, un piccolo ma riconoscibile corpus di lavori, apparentati dai programmi, simili e confrontabili, dalle dimensioni, anch’esse simili, e dall’anno di redazione dei progetti: tutti e tre infatti sono del 1961 vale a dire appena successivi alla fine dei ciam e all’inizio dell’avventura del Team 10, di cui De Carlo è stato un protagonista indiscusso, e appena prima della grande avventura progettuale urbinate. In ogni caso questi progetti vanno inquadrati in un contesto di confronto europeo, specie con il lavoro coevo di Aldo van Eyck o Alison e Peter Smithson. La finalità dell’autore non è quella di revisionare la collocazione storico-critica del maestro genovese, bensì di restituire ai ragionamenti contemporanei sull’architettura la ricchezza di riflessioni intorno alla nozione di spazio tanto cruciale quanto sostenuta dalla metafora tessile, alla base anche dell’idea di «rammendo» urbano oggi tanto in voga. Proprio in questi progetti decarliani, precisa ancora l’autore, «Lo spazio, pertanto, è articolato in vere e proprie tessiture, definite da attività e usi, da dimensioni e materie, da luce e sequenze ecc. Tali tessiture non sono stabili, ma soggette a un constante lavorio di modificazione, che costituisce l’evoluzione dei luoghi e dei gruppi sociali nel tempo».
2014
Città e paesaggio. Saggi
978-88-7462-702-8
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