Abstract Nel corso degli anni molteplici sono state le interpretazioni fornite in chiave di sviluppo sostenibile, talora prestando maggiore attenzione al problema delle risorse rinnovabili e non rinnovabili, talaltra ponendo l’accento sulle questioni strettamente sociali e relative al benessere economico; tuttavia, malgrado le differenti sfumature nelle chiavi di interpretazione del concetto, tutte le definizioni tendono a convergere in maniera univoca all’interno del dibattito ambientale e di tutto ciò che concerne la protezione delle diversità territoriali. A tal uopo, anche il Parco Nazionale del Gargano si è mosso in tale direzione, promuovendo azioni specifiche per la valorizzazione delle risorse naturali presenti e predisponendo l’attuazione di piani e programmi di sviluppo del territorio. Alla luce dei dati presi in considerazione, appare evidente come siano ancora piuttosto frammentate e non particolarmente definite le politiche di promozione del Parco e dell’area geografica contigua cui esso appartiene, portando in evidenza gli squilibri interni generati dall’eccessiva spinta sul turismo di massa di tipo estivo e balneare e dalla scarsa considerazione di tutte le altre forme di turismo potenzialmente presenti nella zona, le quali avrebbero contribuito a rendere auspicabile il processo di diversificazione dell’offerta – oggi imprescindibile per quelle località turistiche che presentano diversi poli attrattivi – ed avrebbero frenato senza dubbio l’avanzamento del problema della stagionalità. Ed è proprio all’interno del discorso relativo alla sostenibilità ambientale che emergono i maggiori punti di criticità: il processo di sviluppo eterogeneo, stimolato anche dalla scarsa coesione tra gli organismi sociali e strutturali, verso il quale si è mosso il Parco Nazionale del Gargano ha contribuito ad accentuare uno dei problemi principali del territorio – la viabilità – che, attraverso uno spostamento netto dell’asse turistico verso il litorale, ha provocato congestionamenti delle reti stradali esterne e scarsa sollecitazione delle reti interne. Sebbene, dunque, il settore del turismo rappresenti la maggiore fonte di ricchezza attuale e potenziale dell’area Garganica, tenendo anche in considerazione il fatto che altri settori quali il comparto meccanico e manifatturiero presentino percentuali in media molto inferiori rispetto al dato regionale e nazionale, esso non raggiunge ancora i livelli di sviluppo auspicabili in relazione alle importanti possibilità di cui dispone il territorio. All’interno del seguente lavoro sono evidenziate luci e ombre del processo di sviluppo che ha contraddistinto il Parco del Gargano nell’ultimo ventennio, marcando gli aspetti relativi al turismo, alla promozione e valorizzazione territoriale, evidenziando le lacune e fornendo una chiave di lettura oggettiva in ottica della possibile costruzione di un vero e proprio Sistema Turistico Locale per un’area caratterizzata da un importante ed attrattivo patrimonio naturale e culturale.
Il Parco Nazionale del Gargano: la protezione della diversità dei paesaggi
CAVUTA, Giacomo;DI MATTEO, DANTE
2015-01-01
Abstract
Abstract Nel corso degli anni molteplici sono state le interpretazioni fornite in chiave di sviluppo sostenibile, talora prestando maggiore attenzione al problema delle risorse rinnovabili e non rinnovabili, talaltra ponendo l’accento sulle questioni strettamente sociali e relative al benessere economico; tuttavia, malgrado le differenti sfumature nelle chiavi di interpretazione del concetto, tutte le definizioni tendono a convergere in maniera univoca all’interno del dibattito ambientale e di tutto ciò che concerne la protezione delle diversità territoriali. A tal uopo, anche il Parco Nazionale del Gargano si è mosso in tale direzione, promuovendo azioni specifiche per la valorizzazione delle risorse naturali presenti e predisponendo l’attuazione di piani e programmi di sviluppo del territorio. Alla luce dei dati presi in considerazione, appare evidente come siano ancora piuttosto frammentate e non particolarmente definite le politiche di promozione del Parco e dell’area geografica contigua cui esso appartiene, portando in evidenza gli squilibri interni generati dall’eccessiva spinta sul turismo di massa di tipo estivo e balneare e dalla scarsa considerazione di tutte le altre forme di turismo potenzialmente presenti nella zona, le quali avrebbero contribuito a rendere auspicabile il processo di diversificazione dell’offerta – oggi imprescindibile per quelle località turistiche che presentano diversi poli attrattivi – ed avrebbero frenato senza dubbio l’avanzamento del problema della stagionalità. Ed è proprio all’interno del discorso relativo alla sostenibilità ambientale che emergono i maggiori punti di criticità: il processo di sviluppo eterogeneo, stimolato anche dalla scarsa coesione tra gli organismi sociali e strutturali, verso il quale si è mosso il Parco Nazionale del Gargano ha contribuito ad accentuare uno dei problemi principali del territorio – la viabilità – che, attraverso uno spostamento netto dell’asse turistico verso il litorale, ha provocato congestionamenti delle reti stradali esterne e scarsa sollecitazione delle reti interne. Sebbene, dunque, il settore del turismo rappresenti la maggiore fonte di ricchezza attuale e potenziale dell’area Garganica, tenendo anche in considerazione il fatto che altri settori quali il comparto meccanico e manifatturiero presentino percentuali in media molto inferiori rispetto al dato regionale e nazionale, esso non raggiunge ancora i livelli di sviluppo auspicabili in relazione alle importanti possibilità di cui dispone il territorio. All’interno del seguente lavoro sono evidenziate luci e ombre del processo di sviluppo che ha contraddistinto il Parco del Gargano nell’ultimo ventennio, marcando gli aspetti relativi al turismo, alla promozione e valorizzazione territoriale, evidenziando le lacune e fornendo una chiave di lettura oggettiva in ottica della possibile costruzione di un vero e proprio Sistema Turistico Locale per un’area caratterizzata da un importante ed attrattivo patrimonio naturale e culturale.File | Dimensione | Formato | |
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