L’introduzione di una serie di incentivi economici mirati allo sviluppo di fonti rinnovabili, con particolare riferimento alla produzione di energia elettrica, ha favorito la costruzione in Italia di numerosi impianti per la produzione di energia elettrica da biomassa. A partire dal 1999 è nato il sistema dei Certificati Verdi attraverso il Decreto Bersani (d.l. 79/99). Questa norma ha imposto l’obbligo (a tutti gli importatori e produttori di energia elettrica da fonti non rinnovabili e che immettono in rete più di 100 GWh/anno) di immettere una quota di energia elettrica prodotta da impianti ad energie rinnovabili del 2%, a decorrere dall’anno 2001. Tale obbligo è stato incrementato dello 0,35% dal 2004 al 2006, attestandosi così al 3,05% e, con la nuova finanziaria, dello 0,75% dal 2007 al 2011 portando teoricamente il contributo delle rinnovabili fino alla soglia del 7,55%. Questa quota rappresenta un valore difficilmente raggiungibile dai produttori da fonte non rinnovabile, costretti quindi ad acquisire CV dai produttori di energia pulita, dando così luogo ad un vigoroso mercato di scambio fra i proprietari degli impianti e gli operatori presenti sul mercato. In questo contesto ampiamente mutato nel corso degli anni e fortemente spostato verso le energie da fonti rinnovabili, appare chiaro l’interesse da parte di aziende, anche non strettamente legate alla produzione di energia, di voler investire in questo settore.
Installazione di una centrale elettrica a biomasse alimentata con vinacce. studio di fattibilità tecnico economica
PATTARA, CLAUDIO;
2009-01-01
Abstract
L’introduzione di una serie di incentivi economici mirati allo sviluppo di fonti rinnovabili, con particolare riferimento alla produzione di energia elettrica, ha favorito la costruzione in Italia di numerosi impianti per la produzione di energia elettrica da biomassa. A partire dal 1999 è nato il sistema dei Certificati Verdi attraverso il Decreto Bersani (d.l. 79/99). Questa norma ha imposto l’obbligo (a tutti gli importatori e produttori di energia elettrica da fonti non rinnovabili e che immettono in rete più di 100 GWh/anno) di immettere una quota di energia elettrica prodotta da impianti ad energie rinnovabili del 2%, a decorrere dall’anno 2001. Tale obbligo è stato incrementato dello 0,35% dal 2004 al 2006, attestandosi così al 3,05% e, con la nuova finanziaria, dello 0,75% dal 2007 al 2011 portando teoricamente il contributo delle rinnovabili fino alla soglia del 7,55%. Questa quota rappresenta un valore difficilmente raggiungibile dai produttori da fonte non rinnovabile, costretti quindi ad acquisire CV dai produttori di energia pulita, dando così luogo ad un vigoroso mercato di scambio fra i proprietari degli impianti e gli operatori presenti sul mercato. In questo contesto ampiamente mutato nel corso degli anni e fortemente spostato verso le energie da fonti rinnovabili, appare chiaro l’interesse da parte di aziende, anche non strettamente legate alla produzione di energia, di voler investire in questo settore.File | Dimensione | Formato | |
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INSTALLAZIONE DI UNA CENTRALE ELETTRICA A BIOMASSE ALIMENTATA CON VINACCE. STUDIO DI FATTIBILITÀ TECNICO ECONOMICA- Murmura Cichelli Pattara - Copia.doc
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