La ricerca del significato, come caratteristica esistenziale dell’uomo e come conditio sine qua non della comprensione del proprio essere e del proprio esserci, costituisce nello scenario socio-culturale e nell’alveo del lavoro delle scienze umane questione importante da tempo e oggi più che mai centrale. Tutto ciò a maggior ragione di fronte all’imperante materialità che sembra assoggettare a sé forme e modi dell’io tanto quanto la sua stessa formazione culturale. Il presente contributo si muove nella direzione di reperire nel pensare la via per un opportuno ripensamento delle dimensioni dell’educere. Il pensare, realistico e non dissociato, reclama tempo, necessita della riflessione, si nutre dell’esperienza e della sua profonda analisi critica e logica, va coltivato, è laboratorio di idee, di immaginazione, di costruzione di visioni del mondo. Una pedagogia del pensare e del riflettere, orientata sul rispetto del soggetto pensante e protagonista, si pone come occorrenza del tempo presente e della ricerca scientifica perché opportunità di apertura, di accesso, di attribuzione di senso ai paradigmi attuali. A fondamento del revisionismo pedagogico insiste l’idea dell’attività del pensiero come patrimonio di ciascun individuo per distanziarsi coscientemente dalle fisionomie estranianti e disumanizzanti dell’odierno panorama sociale e culturale, riscoprendo la propria autenticità-unicità-umanità, riconoscendosi nella propria storia individuale e collettiva, realizzandosi nella conoscenza di sé.

Il tempo del pensiero...il senso dell'educazione.

BRUNI, ELSA MARIA
2016-01-01

Abstract

La ricerca del significato, come caratteristica esistenziale dell’uomo e come conditio sine qua non della comprensione del proprio essere e del proprio esserci, costituisce nello scenario socio-culturale e nell’alveo del lavoro delle scienze umane questione importante da tempo e oggi più che mai centrale. Tutto ciò a maggior ragione di fronte all’imperante materialità che sembra assoggettare a sé forme e modi dell’io tanto quanto la sua stessa formazione culturale. Il presente contributo si muove nella direzione di reperire nel pensare la via per un opportuno ripensamento delle dimensioni dell’educere. Il pensare, realistico e non dissociato, reclama tempo, necessita della riflessione, si nutre dell’esperienza e della sua profonda analisi critica e logica, va coltivato, è laboratorio di idee, di immaginazione, di costruzione di visioni del mondo. Una pedagogia del pensare e del riflettere, orientata sul rispetto del soggetto pensante e protagonista, si pone come occorrenza del tempo presente e della ricerca scientifica perché opportunità di apertura, di accesso, di attribuzione di senso ai paradigmi attuali. A fondamento del revisionismo pedagogico insiste l’idea dell’attività del pensiero come patrimonio di ciascun individuo per distanziarsi coscientemente dalle fisionomie estranianti e disumanizzanti dell’odierno panorama sociale e culturale, riscoprendo la propria autenticità-unicità-umanità, riconoscendosi nella propria storia individuale e collettiva, realizzandosi nella conoscenza di sé.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/655420
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