Il contributo propone una lettura grafica del Palazzo di Giustizia di Teramo progettato, tra il 1964-70, da un gruppo di architetti romani con a capo Gianfranco Caniggia che ancora oggi rappresenta una rilevante opera pubblica in Abruzzo. Il palazzo è stato esaminato sia attraverso gli elaborati originali di progetto, che inizialmente prevedeva due soluzioni, sia ripercorrendo a ritroso le forme della costruzione finale. Un doppio riscontro, quello che dal rilievo riconduce al progetto, ha permesso di analizzare la complessa struttura, ispirata ai grandi impianti delle costruzioni romane del periodo imperiale, reinterpretate in chiave moderna per le fuzioni del Tribunale. Spazi a doppia altezza e ambienti voltati richiamano la solennità dell’architettura classica, dei luoghi pubblici come la basilica e le terme. L’edificio è impostato su schemi modulari con passi alternati, divisibili in sottomultipli, applicati nell’orditura dei pilastri e nella scansione di facciata. Planimetricamente è organizzato in tre corti centrali denominate “sale dei passi perduti” con alti spazi a doppia altezza, cui corrispondono le cupole che definiscono un accentuata emergenza dell’edificio. L’articolato progetto pone le sue basi sulla geometria che ha permesso la gestione della complessità degli spazi, fornendo un equilibrato sistema di relazioni modulari. In sintesi il contributo vuole porre l’accento sul ruolo della rappresentazione, in particolare delle esplorazioni digitali e delle scomposizioni attraverso modelli di studio tridimensionali, per la comprensione del progetto di architettura applicato nello specifico a un caso di studio di non immediata lettura.// In summary, the paper emphasizes the role of representation, particularly about the digital explorations through 3d models for the understanding of architectural design applied specifically to a example of not easy read: the Law Courts in Teramo. A three-dimensional reconfiguration based on the original drawings, allows the plastic understanding of impressive structure inspired by the classic architecture, like Basilica or Roman baths. The graphic work, related the analogical projections and partly obtained through digital processes, have decomposed the building to witness the role of geometry in the dimensional and spatial architecture, applying it to a concrete study case.
Scomposizioni grafiche tra analogico e digitale per l'analisi dell'architettura: Il progetto del Palazzo di Giustizia di Teramo
PALESTINI, Caterina
2016-01-01
Abstract
Il contributo propone una lettura grafica del Palazzo di Giustizia di Teramo progettato, tra il 1964-70, da un gruppo di architetti romani con a capo Gianfranco Caniggia che ancora oggi rappresenta una rilevante opera pubblica in Abruzzo. Il palazzo è stato esaminato sia attraverso gli elaborati originali di progetto, che inizialmente prevedeva due soluzioni, sia ripercorrendo a ritroso le forme della costruzione finale. Un doppio riscontro, quello che dal rilievo riconduce al progetto, ha permesso di analizzare la complessa struttura, ispirata ai grandi impianti delle costruzioni romane del periodo imperiale, reinterpretate in chiave moderna per le fuzioni del Tribunale. Spazi a doppia altezza e ambienti voltati richiamano la solennità dell’architettura classica, dei luoghi pubblici come la basilica e le terme. L’edificio è impostato su schemi modulari con passi alternati, divisibili in sottomultipli, applicati nell’orditura dei pilastri e nella scansione di facciata. Planimetricamente è organizzato in tre corti centrali denominate “sale dei passi perduti” con alti spazi a doppia altezza, cui corrispondono le cupole che definiscono un accentuata emergenza dell’edificio. L’articolato progetto pone le sue basi sulla geometria che ha permesso la gestione della complessità degli spazi, fornendo un equilibrato sistema di relazioni modulari. In sintesi il contributo vuole porre l’accento sul ruolo della rappresentazione, in particolare delle esplorazioni digitali e delle scomposizioni attraverso modelli di studio tridimensionali, per la comprensione del progetto di architettura applicato nello specifico a un caso di studio di non immediata lettura.// In summary, the paper emphasizes the role of representation, particularly about the digital explorations through 3d models for the understanding of architectural design applied specifically to a example of not easy read: the Law Courts in Teramo. A three-dimensional reconfiguration based on the original drawings, allows the plastic understanding of impressive structure inspired by the classic architecture, like Basilica or Roman baths. The graphic work, related the analogical projections and partly obtained through digital processes, have decomposed the building to witness the role of geometry in the dimensional and spatial architecture, applying it to a concrete study case.File | Dimensione | Formato | |
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