[...] città futura; città diffusa; città irrazionale; città globale; città frattale; città multietnica; città sostenibile; città compatta; città nuova; città analoga; città sicura; città spontanea; città ideale; città latente; città nomade; città labirinto; città digitale; città policentrica; città contesa; città funzionale; città verticale; città utopica; città promiscua; città eccentrica; città orizzontale; città estesa; città telematica; città astratta; città banale; città prigione [...] Un’infinità di aggettivi per una città che non c’è più. Aggettivi per uno sguardo limitato, incompleto, settoriale; che dà conto solo di una parte del fenomeno urbano. E lo scarto con la realtà complessiva della città resta in ombra, privo di descrizione, fuori da ogni possibilità interpretativa. La città è solo uno stanco ricordo. Che ognuno declina come preferisce. E racconta come vuole. Città è una parola che continua ad abitare lo spazio dei vocabolari. Poche righe per designare un oggetto vago. Ed inafferrabile. Quello che continua ad esistere è il territorio con le sue multiformi espressioni costruttive. Con i suoi insanabili contrasti fatti di trame filamentose che si addensano ora in piccoli grumi edilizi ora in estensioni urbane senza fine. Apparentemente prive di qualsiasi sintassi urbanistica. La città è svanita. Ed è solo per convenzione che assume il nome del confine amministrativo in cui è situata. Città è il sonoro di un termine che non ha più alcun referente diretto in una realtà molteplice, precaria, contraddittoria. Dove il futuro non ha traiettoria se non quella del tempo che trascorre; giorno dopo giorno. La città è un concetto in attesa. Di un nuovo nome. Di uno spazio diverso. Di un’idea più aperta. E meno autoreferente.
Indizi sulla scomparsa della città
CLEMENTE, Antonio Alberto
2007-01-01
Abstract
[...] città futura; città diffusa; città irrazionale; città globale; città frattale; città multietnica; città sostenibile; città compatta; città nuova; città analoga; città sicura; città spontanea; città ideale; città latente; città nomade; città labirinto; città digitale; città policentrica; città contesa; città funzionale; città verticale; città utopica; città promiscua; città eccentrica; città orizzontale; città estesa; città telematica; città astratta; città banale; città prigione [...] Un’infinità di aggettivi per una città che non c’è più. Aggettivi per uno sguardo limitato, incompleto, settoriale; che dà conto solo di una parte del fenomeno urbano. E lo scarto con la realtà complessiva della città resta in ombra, privo di descrizione, fuori da ogni possibilità interpretativa. La città è solo uno stanco ricordo. Che ognuno declina come preferisce. E racconta come vuole. Città è una parola che continua ad abitare lo spazio dei vocabolari. Poche righe per designare un oggetto vago. Ed inafferrabile. Quello che continua ad esistere è il territorio con le sue multiformi espressioni costruttive. Con i suoi insanabili contrasti fatti di trame filamentose che si addensano ora in piccoli grumi edilizi ora in estensioni urbane senza fine. Apparentemente prive di qualsiasi sintassi urbanistica. La città è svanita. Ed è solo per convenzione che assume il nome del confine amministrativo in cui è situata. Città è il sonoro di un termine che non ha più alcun referente diretto in una realtà molteplice, precaria, contraddittoria. Dove il futuro non ha traiettoria se non quella del tempo che trascorre; giorno dopo giorno. La città è un concetto in attesa. Di un nuovo nome. Di uno spazio diverso. Di un’idea più aperta. E meno autoreferente.File | Dimensione | Formato | |
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