Il diario di viaggio di P. A. Tolstoj è uno dei più famosi statejnye spiski nati dalle missioni in Europa occidentale volute da Pietro il Grande, e Tolstoj stesso è ormai annoverato nei dizionari degli scrittori russi del XVIII secolo. Il presente lavoro ha lo scopo di riconsiderare il suo ruolo di 'autore' nel complesso formarsi della letteratura russa del periodo petrino (‘rannee novoe vremja’). Per far questo si è partiti dall'assunto che il suo Putešestvie po Evrope sia una variante russa dell’ampio genere dei diari di viaggio fra Seicento e Settecento, e che possa quindi essere letto come un discorso narrativo marcato dalla soggettività dell’autore. Ciò è particolarmente evidente nella composizione delle pagine dedicate alla descrizione di Firenze, la cui caratteristica consiste nell’essere divisa in due parti, la prima dedicata al racconto della visita e la seconda alla sintetica descrizione degli aspetti architettonici, economici e sociali della città. L’analisi morfosintattica e lessicale del testo ha evidenziato che nella prima parte Tolstoj crea strutture sintattiche complesse di tipo diegetico e descrittivo. Le sue opinioni sugli edifici fiorentini espresse nella seconda parte sono state messe a confronto con le ricerche contemporanee di storia dell’architettura, e i suoi giudizi si sono rivelati acuti e corrispondenti ai dati storici. In definitiva l’intero passo delle memorie dedicato a Firenze mette in luce l’abilità di Tolstoj a porre in atto strategie compositive utilizzando la lingua mescidata di quel particolare periodo storico per esprimere il suo punto di vista.
La descrizione di Firenze nelle memorie di viaggio di P. A. Tolstoj (1697 – 1699)
MORACCI, Giovanna
2016-01-01
Abstract
Il diario di viaggio di P. A. Tolstoj è uno dei più famosi statejnye spiski nati dalle missioni in Europa occidentale volute da Pietro il Grande, e Tolstoj stesso è ormai annoverato nei dizionari degli scrittori russi del XVIII secolo. Il presente lavoro ha lo scopo di riconsiderare il suo ruolo di 'autore' nel complesso formarsi della letteratura russa del periodo petrino (‘rannee novoe vremja’). Per far questo si è partiti dall'assunto che il suo Putešestvie po Evrope sia una variante russa dell’ampio genere dei diari di viaggio fra Seicento e Settecento, e che possa quindi essere letto come un discorso narrativo marcato dalla soggettività dell’autore. Ciò è particolarmente evidente nella composizione delle pagine dedicate alla descrizione di Firenze, la cui caratteristica consiste nell’essere divisa in due parti, la prima dedicata al racconto della visita e la seconda alla sintetica descrizione degli aspetti architettonici, economici e sociali della città. L’analisi morfosintattica e lessicale del testo ha evidenziato che nella prima parte Tolstoj crea strutture sintattiche complesse di tipo diegetico e descrittivo. Le sue opinioni sugli edifici fiorentini espresse nella seconda parte sono state messe a confronto con le ricerche contemporanee di storia dell’architettura, e i suoi giudizi si sono rivelati acuti e corrispondenti ai dati storici. In definitiva l’intero passo delle memorie dedicato a Firenze mette in luce l’abilità di Tolstoj a porre in atto strategie compositive utilizzando la lingua mescidata di quel particolare periodo storico per esprimere il suo punto di vista.File | Dimensione | Formato | |
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