Le innovazioni tecniche sono certamente entrate a far parte a pieno titolo nelle dinamiche di mantenimento, recupero e trasformazione delle città. Basta pensare alla diffusione dei dispositivi di monitoraggio, interazione, comunicazione, autoregolazione e di sicurezza con cui si tende, forse anche con un approccio di eccessiva semplificazione, a rideclinare le città contemporanee come entità insediative sempre più smart, globalizzate, connesse e vivibili. Intorno a tali nodi problematici, con questo numero di EWT si conclude l’esplorazione condotta nelle scuole di Architettura italiane sulle ricerche che affrontano il rapporto tra sostenibilità e innovazioni tecnologiche nella progettazione dell’ambiente urbano. Di questa esperienza si può tracciare una prima sintesi dalla quale emerge la necessità di ripensare i processi d’innovazione tecnica che riguardano l’ambiente costruito urbano entro un campo d’indagine molto più ampio e de-settorializzato. Condizione che incorpora, potremmo dire nel codice genetico della logica di ricerca scientifica, la diversità intrinseca di abitanti e utenti della città, l’estrema variabilità degli assetti contestuali (nelle loro specificità climatiche, socioeconomiche, politiche, culturali) e, non come ultimo aspetto, la consapevolezza di una debolezza interna del progetto dell’ambiente urbano se inteso nell’accezione classico-moderna (ma anche postmoderna), come intervento pre-ordinato e immutevole nelle sue caratteristiche fisiche, tecniche e formali.
Sostenibilità e innovazione tecnologica nella progettazione dell’ambiente urbano (terza parte)
ANGELUCCI, Filippo
2016-01-01
Abstract
Le innovazioni tecniche sono certamente entrate a far parte a pieno titolo nelle dinamiche di mantenimento, recupero e trasformazione delle città. Basta pensare alla diffusione dei dispositivi di monitoraggio, interazione, comunicazione, autoregolazione e di sicurezza con cui si tende, forse anche con un approccio di eccessiva semplificazione, a rideclinare le città contemporanee come entità insediative sempre più smart, globalizzate, connesse e vivibili. Intorno a tali nodi problematici, con questo numero di EWT si conclude l’esplorazione condotta nelle scuole di Architettura italiane sulle ricerche che affrontano il rapporto tra sostenibilità e innovazioni tecnologiche nella progettazione dell’ambiente urbano. Di questa esperienza si può tracciare una prima sintesi dalla quale emerge la necessità di ripensare i processi d’innovazione tecnica che riguardano l’ambiente costruito urbano entro un campo d’indagine molto più ampio e de-settorializzato. Condizione che incorpora, potremmo dire nel codice genetico della logica di ricerca scientifica, la diversità intrinseca di abitanti e utenti della città, l’estrema variabilità degli assetti contestuali (nelle loro specificità climatiche, socioeconomiche, politiche, culturali) e, non come ultimo aspetto, la consapevolezza di una debolezza interna del progetto dell’ambiente urbano se inteso nell’accezione classico-moderna (ma anche postmoderna), come intervento pre-ordinato e immutevole nelle sue caratteristiche fisiche, tecniche e formali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.