Come gli altri professionisti, anche i comunicatori e i giornalisti dovrebbero formarsi solo all'università. Nel 2007 si è sperato nell'approvazione del disegno di legge n. 2160 sulla riforma delle professioni intellettuali perché avrebbe sciolto i nodi fondamentali della formazione specifica, delle modalità di accesso alla professione, delle condizioni di esercizio dell’attività nonché della possibilità di adottare provvedimenti disciplinari definitivi. I provvedimenti effettivamente sopraggiunti nel 2012 (DPR n. 137) e agli inizi di quest’anno (l. n. 4) hanno invece cambiato poco: l’informazione rimane una professione protetta, ancora prescindibile dalla formazione universitaria e il tirocinio controllato dall'Ordine dei Giornalisti le professioni della comunicazione possono, se vogliono, autoregolamentarsi.
La certificazione delle professioni della comunicazione
SPERANZA, SABRINA
2013-01-01
Abstract
Come gli altri professionisti, anche i comunicatori e i giornalisti dovrebbero formarsi solo all'università. Nel 2007 si è sperato nell'approvazione del disegno di legge n. 2160 sulla riforma delle professioni intellettuali perché avrebbe sciolto i nodi fondamentali della formazione specifica, delle modalità di accesso alla professione, delle condizioni di esercizio dell’attività nonché della possibilità di adottare provvedimenti disciplinari definitivi. I provvedimenti effettivamente sopraggiunti nel 2012 (DPR n. 137) e agli inizi di quest’anno (l. n. 4) hanno invece cambiato poco: l’informazione rimane una professione protetta, ancora prescindibile dalla formazione universitaria e il tirocinio controllato dall'Ordine dei Giornalisti le professioni della comunicazione possono, se vogliono, autoregolamentarsi.File | Dimensione | Formato | |
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