L’andamento dei dati relativi alle strutture terapeutiche e socio-riabilitative degli enti ausiliari ed ai tossicodipendenti in trattamento negli anni dal 2012 al 2015 fa registrare una contrazione sia nel numero delle strutture sia nel numero degli utenti. L’annuario delle statistiche ufficiali del Ministero dell’Interno evidenzia espressamente come tale tendenza sia diffusa su tutto il territorio nazionale, ma come sia più incidente sul territorio dell’Italia Centrale e Meridionale. Si può ipotizzare che tale contrazione sia dovuta almeno a due fattori: la crisi economica che impone strette economie di bilancio agli enti e nelle specifico alle ASL e, in seconda battuta, la caduta della tensione ideale verso le possibilità di reale recupero dei contesti e dei programmi comunitari da parte di molti utenti e talvolta degli stessi operatori sanitari. Da una percezione salvifica e fideistica della comunità, intesa come luogo del percorso dove costruire e/o ricostruire la propria esistenza e di cui si sottolineavano i compiti terapeutico-riabilitativi, finalizzati al reinserimento del “paziente” nella società e all’affrancamento dalla dipendenza, si è passati ad una visione più realistica in cui si guarda anche alle comunità in termini più razionali e concreti. Non più luoghi dove salvarsi in termini proiettivi, ma contesti dove cercare semmai il raggiungimento di un equilibrio di vita che possa essere di supporto anche per la vita al di fuori della comunità. Un’altra variabile che potrebbe aver influito sul fenomeno è la venuta meno, per un ampio range delle comunità attuali, di quello che era un tempo ritenuto requisito essenziale per l’inserimento in comunità: il principio secondo cui l’accesso e la permanenza all’interno delle struttura doveva avvenire in condizioni “drug-free”, cioè di totale assenza/astinenza da ogni tipo di sostanze. È in questo panorama che si delinea il panorama delle strutture socio-riabilitative e dei relativi utenti nel contesto teatino.

Strutture socio-riabilitative e percorsi comunitari nell'area teatina

Gabriele Di Francesco
2016-01-01

Abstract

L’andamento dei dati relativi alle strutture terapeutiche e socio-riabilitative degli enti ausiliari ed ai tossicodipendenti in trattamento negli anni dal 2012 al 2015 fa registrare una contrazione sia nel numero delle strutture sia nel numero degli utenti. L’annuario delle statistiche ufficiali del Ministero dell’Interno evidenzia espressamente come tale tendenza sia diffusa su tutto il territorio nazionale, ma come sia più incidente sul territorio dell’Italia Centrale e Meridionale. Si può ipotizzare che tale contrazione sia dovuta almeno a due fattori: la crisi economica che impone strette economie di bilancio agli enti e nelle specifico alle ASL e, in seconda battuta, la caduta della tensione ideale verso le possibilità di reale recupero dei contesti e dei programmi comunitari da parte di molti utenti e talvolta degli stessi operatori sanitari. Da una percezione salvifica e fideistica della comunità, intesa come luogo del percorso dove costruire e/o ricostruire la propria esistenza e di cui si sottolineavano i compiti terapeutico-riabilitativi, finalizzati al reinserimento del “paziente” nella società e all’affrancamento dalla dipendenza, si è passati ad una visione più realistica in cui si guarda anche alle comunità in termini più razionali e concreti. Non più luoghi dove salvarsi in termini proiettivi, ma contesti dove cercare semmai il raggiungimento di un equilibrio di vita che possa essere di supporto anche per la vita al di fuori della comunità. Un’altra variabile che potrebbe aver influito sul fenomeno è la venuta meno, per un ampio range delle comunità attuali, di quello che era un tempo ritenuto requisito essenziale per l’inserimento in comunità: il principio secondo cui l’accesso e la permanenza all’interno delle struttura doveva avvenire in condizioni “drug-free”, cioè di totale assenza/astinenza da ogni tipo di sostanze. È in questo panorama che si delinea il panorama delle strutture socio-riabilitative e dei relativi utenti nel contesto teatino.
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