In passato la cannabis era vantata per le sue virtù di lenire il mal di testa e diminuire le reazioni allergiche. Più recentemente il THC è stato utilizzato per le sue proprietà analgesiche, nel trattamento del glaucoma e come antiemetico. E quest'ultimo effetto che gli è valso di venire introdotto nella farmacopea americana nel 1987 dalla FDA (DRONABINOL) per il trattamento di nausee e vomiti refrattari ad altri antiemetici, in particolare nei pazienti trattati con anticancerogeni o antivirali. Sono seguite altre legislazioni, come quella Olandese (dal 2003), che hanno permesso la prescrizione a fini terapeutici di preparati di cannabis. Lo sviluppo delle conoscenze sul sistema dei cannabinoidi progredisce di pari passo all'individuazione di nuovi potenziali campi di utilizzo terapeutico. La situazione in Italia è rimasta su questo terreno molto ideologizzata, cosa che da un lato ha bloccato per anni gli studi e le sperimentazioni e dall’altro ha consentito l’innestarsi o il sovrapporsi di un “mercato nero”, sempre illegale ma “terapeutico”, su quello ludico-ricreativo. Soltanto negli ultimi anni l'uso terapeutico dei derivati della cannabis ha vissuto un graduale ma globale processo di rivalutazione, che ha prodotto infine l’introduzione di provvedimenti anche in molte legislazioni regionali italiane.
La rappresentazione sociale e la percezione della cannabis. Dall’illegalità all’uso terapeutico
DI FRANCESCO Gabriele
2016-01-01
Abstract
In passato la cannabis era vantata per le sue virtù di lenire il mal di testa e diminuire le reazioni allergiche. Più recentemente il THC è stato utilizzato per le sue proprietà analgesiche, nel trattamento del glaucoma e come antiemetico. E quest'ultimo effetto che gli è valso di venire introdotto nella farmacopea americana nel 1987 dalla FDA (DRONABINOL) per il trattamento di nausee e vomiti refrattari ad altri antiemetici, in particolare nei pazienti trattati con anticancerogeni o antivirali. Sono seguite altre legislazioni, come quella Olandese (dal 2003), che hanno permesso la prescrizione a fini terapeutici di preparati di cannabis. Lo sviluppo delle conoscenze sul sistema dei cannabinoidi progredisce di pari passo all'individuazione di nuovi potenziali campi di utilizzo terapeutico. La situazione in Italia è rimasta su questo terreno molto ideologizzata, cosa che da un lato ha bloccato per anni gli studi e le sperimentazioni e dall’altro ha consentito l’innestarsi o il sovrapporsi di un “mercato nero”, sempre illegale ma “terapeutico”, su quello ludico-ricreativo. Soltanto negli ultimi anni l'uso terapeutico dei derivati della cannabis ha vissuto un graduale ma globale processo di rivalutazione, che ha prodotto infine l’introduzione di provvedimenti anche in molte legislazioni regionali italiane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.