L’articolo propone una lettura socio-educativa del processo di rinnovamento in atto, nel tentativo di legare il riformismo universitario alla riflessione teorica sul rapporto tra società, conoscenza e istruzione superiore, gravata dall’ipertrofia normativa dell’ultimo decennio e ora segnata dall’affermarsi dei “requisiti flessibili”. In particolare, si mira a inquadrare l’attuale revisione dei requisiti di docenza nel più ampio contesto del processo di innovazione dell’Università italiana, analizzato attraverso puntuali riferimenti sociologici. Lo scenario con cui ci si confronta è quello disegnato dai recenti provvedimenti ministeriali in materia, i quali sembrano concedere maggiore autonomia agli atenei in tema di programmazione didattica, palesando, però, un’importante criticità: l’insostenibilità dei requisiti di docenza fissati dal Dm. 47/2013, dovuta al blocco del turnover e all’irrigidimento normativo in materia. In questo senso, si pongono in evidenza luci e ombre della nuova Abilitazione scientifica nazionale, che appare rispondere in modo problematico a criteri di revisione e semplificazione del dettato normativo.

L’Università dei requisiti flessibili. La revisione della didattica e i cortocircuiti dell’accreditamento

Lombardinilo
2017-01-01

Abstract

L’articolo propone una lettura socio-educativa del processo di rinnovamento in atto, nel tentativo di legare il riformismo universitario alla riflessione teorica sul rapporto tra società, conoscenza e istruzione superiore, gravata dall’ipertrofia normativa dell’ultimo decennio e ora segnata dall’affermarsi dei “requisiti flessibili”. In particolare, si mira a inquadrare l’attuale revisione dei requisiti di docenza nel più ampio contesto del processo di innovazione dell’Università italiana, analizzato attraverso puntuali riferimenti sociologici. Lo scenario con cui ci si confronta è quello disegnato dai recenti provvedimenti ministeriali in materia, i quali sembrano concedere maggiore autonomia agli atenei in tema di programmazione didattica, palesando, però, un’importante criticità: l’insostenibilità dei requisiti di docenza fissati dal Dm. 47/2013, dovuta al blocco del turnover e all’irrigidimento normativo in materia. In questo senso, si pongono in evidenza luci e ombre della nuova Abilitazione scientifica nazionale, che appare rispondere in modo problematico a criteri di revisione e semplificazione del dettato normativo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/683538
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