All’interno del corpus grafico di Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867) si conserva un nucleo di disegni tratti dalla decorazione pittorica della basilica di San Francesco di Assisi. Lo studio esamina questo capitolo inedito della fortuna ottocentesca di Giotto e della sua discendenza muovendosi su due piani: da un lato tenta un approccio filologico, cercando di ricostruirne la datazione e le articolazioni interne. D’altro canto, il virtuale “taccuino assisiate” viene inserito nel contesto del duraturo, anche se dissimulato, interesse di Ingres per l’arte del Medioevo: un interesse che si spinge fino alle testimonianze paleocristiane, nutrito tanto del contatto diretto con le opere quanto dalla estesa e attenta frequentazione della letteratura artistica, da Vasari alla storiografia illustrata ottocentesca.

«Ce qu'on peut voir de plus superieur». Ingres e Assisi

Iole Carlettini
2016-01-01

Abstract

All’interno del corpus grafico di Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867) si conserva un nucleo di disegni tratti dalla decorazione pittorica della basilica di San Francesco di Assisi. Lo studio esamina questo capitolo inedito della fortuna ottocentesca di Giotto e della sua discendenza muovendosi su due piani: da un lato tenta un approccio filologico, cercando di ricostruirne la datazione e le articolazioni interne. D’altro canto, il virtuale “taccuino assisiate” viene inserito nel contesto del duraturo, anche se dissimulato, interesse di Ingres per l’arte del Medioevo: un interesse che si spinge fino alle testimonianze paleocristiane, nutrito tanto del contatto diretto con le opere quanto dalla estesa e attenta frequentazione della letteratura artistica, da Vasari alla storiografia illustrata ottocentesca.
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