Bruto Amante di Fondi era figlio di Errico Amante sostenitore della causa dell’indipendenza della Romania, il quale all’atto della sua morte (1883), ricevette tali manifestazioni d’affetto da far decidere a Bruto di partire per il fratello Paese latino anche in virtù delle notizie riguardanti l’iniziativa del Prefetto Opreanu di erigere a Costanza una statua ad Ovidio, con ciò identificando la Kunstendiè da poco sottratta al dominio ottomano con l’antica Tomi in cui era spirato Ovidio. Nel settembre 1884 Bruto parte in treno e raggiunge Bucarest, dove incontra esponenti del mondo politico e culturale, visitando anche la statua del patriota Heliade Radulescu realizzata da Ettore Ferrari (1878). Di grande interesse è la descrizione della Capitale del nuovo Stato romeno libero e unitario. Il 1° ottobre Bruto Amante muove alla volta di Costanza, in procinto di assumere un’importanza straordinaria in quanto lo Stato aveva intenzione di costruirvi il principale porto del Paese nonché un gigantesco ponte sul Danubio. Egli descrive anche la città di Costanza nel suo sviluppo balneare e con i suoi splendidi alberghi. Amante descrive la statua che però egli poteva conoscere dal bozzetto che girava per le varie esposizioni. Il 2 ottobre, Bruto parte da Costanza per visitare quella che era allora chiamata “isola di Ovidio”. Nessuna traccia riscontra però della presenza di Ovidio, neppure nel villaggio di Kanarà, dove persisteva la memoria di reperti archeologici. In conclusione, dai Ricordi di viaggio di Bruto Amante emerge un affresco di una Romania liberale, costituzionale, aperta all’Europa, dotata di un nobile memoria e di un patrimonio artistico e architettonico contemporaneo di grande fascino.

La Romania ed Ovidio nel viaggio di Bruto Amante

RAFFAELE GIANNANTONIO
2017-01-01

Abstract

Bruto Amante di Fondi era figlio di Errico Amante sostenitore della causa dell’indipendenza della Romania, il quale all’atto della sua morte (1883), ricevette tali manifestazioni d’affetto da far decidere a Bruto di partire per il fratello Paese latino anche in virtù delle notizie riguardanti l’iniziativa del Prefetto Opreanu di erigere a Costanza una statua ad Ovidio, con ciò identificando la Kunstendiè da poco sottratta al dominio ottomano con l’antica Tomi in cui era spirato Ovidio. Nel settembre 1884 Bruto parte in treno e raggiunge Bucarest, dove incontra esponenti del mondo politico e culturale, visitando anche la statua del patriota Heliade Radulescu realizzata da Ettore Ferrari (1878). Di grande interesse è la descrizione della Capitale del nuovo Stato romeno libero e unitario. Il 1° ottobre Bruto Amante muove alla volta di Costanza, in procinto di assumere un’importanza straordinaria in quanto lo Stato aveva intenzione di costruirvi il principale porto del Paese nonché un gigantesco ponte sul Danubio. Egli descrive anche la città di Costanza nel suo sviluppo balneare e con i suoi splendidi alberghi. Amante descrive la statua che però egli poteva conoscere dal bozzetto che girava per le varie esposizioni. Il 2 ottobre, Bruto parte da Costanza per visitare quella che era allora chiamata “isola di Ovidio”. Nessuna traccia riscontra però della presenza di Ovidio, neppure nel villaggio di Kanarà, dove persisteva la memoria di reperti archeologici. In conclusione, dai Ricordi di viaggio di Bruto Amante emerge un affresco di una Romania liberale, costituzionale, aperta all’Europa, dotata di un nobile memoria e di un patrimonio artistico e architettonico contemporaneo di grande fascino.
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