Questo libro nasce dal bisogno, maturato in un percorso di studio dell’opera e del pensiero di John Locke, di analizzare meglio un rapporto complesso quale fu quello che il filosofo inglese intrattenne con l’erudito francese Nicolas Thoynard o Toinard, come lui stesso si firmava. Toinard fu probabilmente il più grande amico di Locke ed ebbe con lui una copiosa corrispondenza; proprio quest’ultima ci fornisce gli elementi che ci consentono di ricostruire la complessità del loro rapporto. Complesso è senz’altro il groviglio di informazioni su diversi argomenti (resoconti di viaggio, studi biblici, osservazioni scientifiche, notizie erudite, etc.) che transita nella loro corrispondenza e che necessita di un lavoro di ricostruzione per essere compreso nel dettaglio. Ancora, complesso è l’intreccio di relazioni che ruota attorno ai due corrispondenti, sia nell’ambiente dei curiosi francesi che in quello dei virtuosi inglesi. Complesse sono le vicende storiche che vivono i due intellettuali, che ne influenzano in vari modi la corrispondenza; più complesso è senz’altro il loro legame, ispirato all’ideale ciceroniano di un’amicizia tra uomini virtuosi che si concretizza nello scambio di beneficia e gratia. La forte componente ideale che supporta il legame, che si modella precisamente su quello tra Cicerone e Attico, è spesso messa a dura prova dalla realtà; notevole è la capacità strategica di Locke di adattarsi, per garantire al rapporto una sopravvivenza. La storia dell’amicizia tra Locke e Toinard è, per certi versi, la storia di un fallimento. Entrambi percorrono la strada angusta della «ricerca ingenua e ardente della verità», come la definisce Locke, incoraggiandosi l’un l’altro; Locke tuttavia raggiunge traguardi importanti che gli assicureranno una fama durevole, mentre Toinard sembra perdersi in una mole di minute ricerche erudite. La sua opera maggiore, quella Evangeliorum Harmonia che Locke sperava di vedere pubblicata mentre erano entrambi in vita, uscirà postuma; i tentativi del filosofo di convincere l’amico francese a dare alle stampe il lavoro per non lasciare il suo nome nell’oblio si riveleranno inutili. 6 John Locke e Nicolas Thoynard Per altri versi, la storia dell’amicizia tra Locke e Toinard è quella di un successo. Si tratta di un legame che supera la prova del tempo, della distanza, della guerra, della rivalità tra le rispettive nazioni di provenienza ma anche della diversità di idee e temperamenti. L’esilio di Locke in Olanda, il suo malfermo stato di salute negli ultimi anni della sua esistenza, ma anche le forti ostilità tra Francia e Inghilterra non riescono ad allontanarlo del tutto da Toinard perché, evidentemente, attribuisce all’amicizia che ha costruito con lui un valore superiore ad altri fattori (incluso il temperamento irresoluto dell’amico, così diverso dal suo). Questo libro tenta di fornire una dettagliata ricostruzione dei contenuti e delle specificità della corrispondenza tra Locke e Toinard, per fare luce sulle complessità che sono state evidenziate; non si tratta di un’impresa facile. La mole di informazioni che transita nelle lettere richiede di essere decifrata e ricostruita in un percorso temporale; gli argomenti sono molteplici, così come le strategie comunicative messe in atto dai corrispondenti per individuare interessi comuni e valutare ciò che è opportuno comunicare o tacere. I quattro capitoli che compongono il libro corrispondono a quattro momenti fondamentali della corrispondenza, ovvero il suo esordio nel 1678 mentre Locke è ancora in Francia, gli anni che vanno dal suo rientro in Inghilterra al precipitare degli eventi che lo condurranno in esilio (1679-82), il periodo che trascorre in Olanda fino al suo rientro in Inghilterra (1684-1690), e gli ultimi anni (1697-1704). La divisione in capitoli evidenzia tre fratture fondamentali che interrompono lo scambio epistolare, la prima legata alle vicende politiche che conducono Locke in esilio (1682-84), la seconda alla Guerra dei Nove anni (1690-97), la terza alla guerra di Successione spagnola (1702-1704). Locke muore nell’ottobre del 1704; un tentativo di ripresa della corrispondenza da parte di Toinard è attestato qualche mese prima. Il libro è dedicato a tutti gli studiosi di Locke, che potranno trovarvi uno strumento utile ad esaminare nel dettaglio i molti contenuti presenti nella sua corrispondenza con Toinard, ma anche un tentativo di comprendere le ragioni profonde del loro rapporto. La scelta di esaminare nel dettaglio la copiosa corrispondenza ha comportato una rinuncia: non si è tenuto conto di un’altra fonte ancora per lo più inesplorata, i journals di Locke, a parte quello relativo al periodo da lui trascorso in Francia (1675-79). Nel 1953 John Lough pubblicò una parte significativa del journal francese, trascurando tuttavia le molte annotazioni di Locke riguardanti l’Harmonia di Toinard; prendere in considerazione queste ultime, così come altre annotazioni nei journals successivi, avrebPremessa 7 be comportato un incremento notevole delle dimensioni di questo lavoro. Si è preferito pertanto destinare ad un’altra pubblicazione l’esame di tali materiali. Un’altra rinuncia si è resa necessaria a proposito della copiosa bibliografia finale. Date le sue dimensioni, si è preferito non fare riferimento ad altri lavori oltre a quelli menzionati nel testo; si è ritenuto inoltre opportuno rimandare unicamente all’edizione inglese delle opere del filosofo.

John Locke e Nicolas Thoynard. Un'amicizia ciceroniana

Giuliana Di Biase
2018-01-01

Abstract

Questo libro nasce dal bisogno, maturato in un percorso di studio dell’opera e del pensiero di John Locke, di analizzare meglio un rapporto complesso quale fu quello che il filosofo inglese intrattenne con l’erudito francese Nicolas Thoynard o Toinard, come lui stesso si firmava. Toinard fu probabilmente il più grande amico di Locke ed ebbe con lui una copiosa corrispondenza; proprio quest’ultima ci fornisce gli elementi che ci consentono di ricostruire la complessità del loro rapporto. Complesso è senz’altro il groviglio di informazioni su diversi argomenti (resoconti di viaggio, studi biblici, osservazioni scientifiche, notizie erudite, etc.) che transita nella loro corrispondenza e che necessita di un lavoro di ricostruzione per essere compreso nel dettaglio. Ancora, complesso è l’intreccio di relazioni che ruota attorno ai due corrispondenti, sia nell’ambiente dei curiosi francesi che in quello dei virtuosi inglesi. Complesse sono le vicende storiche che vivono i due intellettuali, che ne influenzano in vari modi la corrispondenza; più complesso è senz’altro il loro legame, ispirato all’ideale ciceroniano di un’amicizia tra uomini virtuosi che si concretizza nello scambio di beneficia e gratia. La forte componente ideale che supporta il legame, che si modella precisamente su quello tra Cicerone e Attico, è spesso messa a dura prova dalla realtà; notevole è la capacità strategica di Locke di adattarsi, per garantire al rapporto una sopravvivenza. La storia dell’amicizia tra Locke e Toinard è, per certi versi, la storia di un fallimento. Entrambi percorrono la strada angusta della «ricerca ingenua e ardente della verità», come la definisce Locke, incoraggiandosi l’un l’altro; Locke tuttavia raggiunge traguardi importanti che gli assicureranno una fama durevole, mentre Toinard sembra perdersi in una mole di minute ricerche erudite. La sua opera maggiore, quella Evangeliorum Harmonia che Locke sperava di vedere pubblicata mentre erano entrambi in vita, uscirà postuma; i tentativi del filosofo di convincere l’amico francese a dare alle stampe il lavoro per non lasciare il suo nome nell’oblio si riveleranno inutili. 6 John Locke e Nicolas Thoynard Per altri versi, la storia dell’amicizia tra Locke e Toinard è quella di un successo. Si tratta di un legame che supera la prova del tempo, della distanza, della guerra, della rivalità tra le rispettive nazioni di provenienza ma anche della diversità di idee e temperamenti. L’esilio di Locke in Olanda, il suo malfermo stato di salute negli ultimi anni della sua esistenza, ma anche le forti ostilità tra Francia e Inghilterra non riescono ad allontanarlo del tutto da Toinard perché, evidentemente, attribuisce all’amicizia che ha costruito con lui un valore superiore ad altri fattori (incluso il temperamento irresoluto dell’amico, così diverso dal suo). Questo libro tenta di fornire una dettagliata ricostruzione dei contenuti e delle specificità della corrispondenza tra Locke e Toinard, per fare luce sulle complessità che sono state evidenziate; non si tratta di un’impresa facile. La mole di informazioni che transita nelle lettere richiede di essere decifrata e ricostruita in un percorso temporale; gli argomenti sono molteplici, così come le strategie comunicative messe in atto dai corrispondenti per individuare interessi comuni e valutare ciò che è opportuno comunicare o tacere. I quattro capitoli che compongono il libro corrispondono a quattro momenti fondamentali della corrispondenza, ovvero il suo esordio nel 1678 mentre Locke è ancora in Francia, gli anni che vanno dal suo rientro in Inghilterra al precipitare degli eventi che lo condurranno in esilio (1679-82), il periodo che trascorre in Olanda fino al suo rientro in Inghilterra (1684-1690), e gli ultimi anni (1697-1704). La divisione in capitoli evidenzia tre fratture fondamentali che interrompono lo scambio epistolare, la prima legata alle vicende politiche che conducono Locke in esilio (1682-84), la seconda alla Guerra dei Nove anni (1690-97), la terza alla guerra di Successione spagnola (1702-1704). Locke muore nell’ottobre del 1704; un tentativo di ripresa della corrispondenza da parte di Toinard è attestato qualche mese prima. Il libro è dedicato a tutti gli studiosi di Locke, che potranno trovarvi uno strumento utile ad esaminare nel dettaglio i molti contenuti presenti nella sua corrispondenza con Toinard, ma anche un tentativo di comprendere le ragioni profonde del loro rapporto. La scelta di esaminare nel dettaglio la copiosa corrispondenza ha comportato una rinuncia: non si è tenuto conto di un’altra fonte ancora per lo più inesplorata, i journals di Locke, a parte quello relativo al periodo da lui trascorso in Francia (1675-79). Nel 1953 John Lough pubblicò una parte significativa del journal francese, trascurando tuttavia le molte annotazioni di Locke riguardanti l’Harmonia di Toinard; prendere in considerazione queste ultime, così come altre annotazioni nei journals successivi, avrebPremessa 7 be comportato un incremento notevole delle dimensioni di questo lavoro. Si è preferito pertanto destinare ad un’altra pubblicazione l’esame di tali materiali. Un’altra rinuncia si è resa necessaria a proposito della copiosa bibliografia finale. Date le sue dimensioni, si è preferito non fare riferimento ad altri lavori oltre a quelli menzionati nel testo; si è ritenuto inoltre opportuno rimandare unicamente all’edizione inglese delle opere del filosofo.
2018
Philosophica
978-884675336-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/687139
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