Il saggio, che introduce e orienta l'intero volume, riflette sull'assenza dell'architettura nei processi di urbanizzazione in Italia, sulla disattenzione della cultura architettonica intorno a tale assenza, sul tradimento di una serie di compiti che erano stati individuati dal Movimento Moderno, tra i quali la costruzione del contesto Ordinario delle nostre vite: i luoghi del quotidiano abitare. Il saggio mostra come oggi l'Ordinario sia un oggetto plurale e come contributo dell'antropologia (e dell'antropologia dello spazio in particolare) possa rivelarsi prezioso per un'adeguata lettura dell'Ordinario stesso. Il saggio, infine, sostiene che tale contributo possa definire un diverso modo di progettare: una sfida per il prossimo futuro.
Ordinario è il contrario di straordinario. Ipotesi di lavoro
Federico Bilò
2015-01-01
Abstract
Il saggio, che introduce e orienta l'intero volume, riflette sull'assenza dell'architettura nei processi di urbanizzazione in Italia, sulla disattenzione della cultura architettonica intorno a tale assenza, sul tradimento di una serie di compiti che erano stati individuati dal Movimento Moderno, tra i quali la costruzione del contesto Ordinario delle nostre vite: i luoghi del quotidiano abitare. Il saggio mostra come oggi l'Ordinario sia un oggetto plurale e come contributo dell'antropologia (e dell'antropologia dello spazio in particolare) possa rivelarsi prezioso per un'adeguata lettura dell'Ordinario stesso. Il saggio, infine, sostiene che tale contributo possa definire un diverso modo di progettare: una sfida per il prossimo futuro.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
PPC_ORDINARINESS_Stampato_ Solo saggio Bilò.pdf
accesso aperto
Tipologia:
PDF editoriale
Dimensione
370.86 kB
Formato
Adobe PDF
|
370.86 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.