Il presente saggio si propone di esporre sinteticamente alcuni dei principali aspetti dell’urbanistica italiana negli anni del Fascismo attraverso la particolare accezione “antiurbana” imposta dal Regime. La prima parte (Non-Town), analizza le origini dell’antiurbanesimo, il pensiero di Benito Mussolini ma anche del fratello Arnaldo e le teorie antiurbane esposte nel 1° Congresso di urbanistica del 1937 e nella Legge Urbanistica del 1942. La seconda parte (New-Town) analizza le “città nuove” del fascismo nei “due tempi” delle realizzazioni nell’Agro Pontino e nel particolare fenomeno della Capitanata con il borgo di Segezia. Un approfondimento è qui dedicato al rapporto di Le Corbusier con le “città nuove” italiane. Nella parte terza (Town), vengono infine esaminate teorie e prassi degli interventi sulla città consolidata a partire dal pensiero di Marcello Piacentini e Gustavo Giovannoni. Nell’intenso panorama di demolizioni e ricostruzioni particolare attenzione è posta al caso di Brescia, episodio altamente esplicativo del ruolo dell’urbanistica nel rapporto tra interessi economici e necessità politiche. Un’ultima riflessione è riservata al “carattere urbano”, che risulta a tutt’oggi la maggiore eredità trasmessa alle città italiane dal periodo fra le due guerre.
Titolo: | Fascism/Urbanism: Town, New-Town, Non-Town |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2018 |
Abstract: | Il presente saggio si propone di esporre sinteticamente alcuni dei principali aspetti dell’urbanistica italiana negli anni del Fascismo attraverso la particolare accezione “antiurbana” imposta dal Regime. La prima parte (Non-Town), analizza le origini dell’antiurbanesimo, il pensiero di Benito Mussolini ma anche del fratello Arnaldo e le teorie antiurbane esposte nel 1° Congresso di urbanistica del 1937 e nella Legge Urbanistica del 1942. La seconda parte (New-Town) analizza le “città nuove” del fascismo nei “due tempi” delle realizzazioni nell’Agro Pontino e nel particolare fenomeno della Capitanata con il borgo di Segezia. Un approfondimento è qui dedicato al rapporto di Le Corbusier con le “città nuove” italiane. Nella parte terza (Town), vengono infine esaminate teorie e prassi degli interventi sulla città consolidata a partire dal pensiero di Marcello Piacentini e Gustavo Giovannoni. Nell’intenso panorama di demolizioni e ricostruzioni particolare attenzione è posta al caso di Brescia, episodio altamente esplicativo del ruolo dell’urbanistica nel rapporto tra interessi economici e necessità politiche. Un’ultima riflessione è riservata al “carattere urbano”, che risulta a tutt’oggi la maggiore eredità trasmessa alle città italiane dal periodo fra le due guerre. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11564/687787 |
ISBN: | 9788859618355 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |
File in questo prodotto:
File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
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Fascism_Urbanism.pdf | Fascism/Urbanism: Town, New-Town, Non-Town | PDF editoriale | Open Access Visualizza/Apri |