Gli spazi aperti periurbani e le aree agricole insediate possono esercitare un ruolo strategico nella prospettiva di combinare sostenibilità urbana e territoriale e capacità produttiva e insediativa. A tal fine si assume la rilevanza di tre argomenti per orientare e regolare l'azione pubblica secondo modalità interscalari e governance articolate: (i) il progetto territoriale in rapporto alla individuazione di fragilità e potenzialità; (ii) l'attitudine dei singoli manufatti edilizi ad adeguare forma, funzione e consistenza; (iii) le azioni di sostegno agli abitanti con particolare riguardo ai servizi di comunità. Il contributo propone una riflessione relativa alla fascia collinare medioadriatica, intersecata da valli fluviali e prossima alla linea di costa, che negli ultimi decenni è stata interessata da sensibili riduzioni ad usi insediativi: progressivi frazionamenti ed edificazioni hanno marcato i versanti interessando aree di fragilità geomorfologica, dalle qualità naturalistiche insospettate, accostate a detrattori ambientali e attraversate da infrastrutture territoriali. A più di trent'anni dalla promulgazione della L.U.R. 18/83, in Abruzzo si pone l'esigenza di riflettere circa le possibilità di ri-abitare gli edifici in aree rurali, variamente relazionati alle funzioni agricole e di ridefinirne forme e prestazioni. La continuità del paesaggio collinare richiama strategie diversificate e interferenti tra politiche agricole e ambientali e l'avvio di un processo che comprenda il sistema residenziale − in forme tradizionali, co-housing o social housing − e promuova la localizzazione di servizi per gli abitanti.
Strategie per i territori periurbani: abitare le aree agricole.
Ottavia Aristone
;
2017-01-01
Abstract
Gli spazi aperti periurbani e le aree agricole insediate possono esercitare un ruolo strategico nella prospettiva di combinare sostenibilità urbana e territoriale e capacità produttiva e insediativa. A tal fine si assume la rilevanza di tre argomenti per orientare e regolare l'azione pubblica secondo modalità interscalari e governance articolate: (i) il progetto territoriale in rapporto alla individuazione di fragilità e potenzialità; (ii) l'attitudine dei singoli manufatti edilizi ad adeguare forma, funzione e consistenza; (iii) le azioni di sostegno agli abitanti con particolare riguardo ai servizi di comunità. Il contributo propone una riflessione relativa alla fascia collinare medioadriatica, intersecata da valli fluviali e prossima alla linea di costa, che negli ultimi decenni è stata interessata da sensibili riduzioni ad usi insediativi: progressivi frazionamenti ed edificazioni hanno marcato i versanti interessando aree di fragilità geomorfologica, dalle qualità naturalistiche insospettate, accostate a detrattori ambientali e attraversate da infrastrutture territoriali. A più di trent'anni dalla promulgazione della L.U.R. 18/83, in Abruzzo si pone l'esigenza di riflettere circa le possibilità di ri-abitare gli edifici in aree rurali, variamente relazionati alle funzioni agricole e di ridefinirne forme e prestazioni. La continuità del paesaggio collinare richiama strategie diversificate e interferenti tra politiche agricole e ambientali e l'avvio di un processo che comprenda il sistema residenziale − in forme tradizionali, co-housing o social housing − e promuova la localizzazione di servizi per gli abitanti.File | Dimensione | Formato | |
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