I pannelli con scene apocalittiche conservati nella Staatsgalerie di Stoccarda costituiscono la testimonianza piu originale (e misteriosa) di una specifica predilezione da parte dei committenti napoletani, nei decenni centrali del Trecento, per iconografie visionarie. Un filone tematico incentrato sul destino dell’umanita in vista della fine dei tempi, in primis, ma anche della fine della vita dei singoli, attraversa come un fil rouge i maggiori monumenti, non solo religiosi, e i luoghi-simbolo della citta e quindi della dinastia angioina. In particolare, la chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia e Santa Chiara appaiono essere i luoghi deputati di questo particolare filone iconografico, circostanza tanto piu interessante in quanto questi complessi monastici sorgono per diretta committenza reale e sono ambedue posti sotto l’egida spirituale del francescanesimo. Anche se difficilmente sostenibile e l’attribuzione, gia proposta, a Giotto dei pannelli di Stoccarda, e altrettanto incerta e la diretta committenza, anch’essa gia suggerita, da parte di Roberto d’Angio, e certo che essi costituiscano un vero e proprio coup de theatre nel panorama iconografico napoletano, lasciando supporre una committenza molto probabilmente legata alle correnti spirituali che attraversavano la capitale. Ma questa tendenza visionaria si manifesta anche in un’opera a carattere politico e storico, ossia i Regia carmina dedicati da Convenevole da Prato a Roberto d’Angio e illustrati da singolarissime miniature in un interessante manoscritto conservato nella British Library di Londra (Royal 6 E IX), eseguito forse in ambito avignonese. intorno agli anni trenta/quaranta del Trecento.

I pannelli dell'Apocalisse di Stoccarda e altre visioni angioine

Alessandro Tomei
2013-01-01

Abstract

I pannelli con scene apocalittiche conservati nella Staatsgalerie di Stoccarda costituiscono la testimonianza piu originale (e misteriosa) di una specifica predilezione da parte dei committenti napoletani, nei decenni centrali del Trecento, per iconografie visionarie. Un filone tematico incentrato sul destino dell’umanita in vista della fine dei tempi, in primis, ma anche della fine della vita dei singoli, attraversa come un fil rouge i maggiori monumenti, non solo religiosi, e i luoghi-simbolo della citta e quindi della dinastia angioina. In particolare, la chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia e Santa Chiara appaiono essere i luoghi deputati di questo particolare filone iconografico, circostanza tanto piu interessante in quanto questi complessi monastici sorgono per diretta committenza reale e sono ambedue posti sotto l’egida spirituale del francescanesimo. Anche se difficilmente sostenibile e l’attribuzione, gia proposta, a Giotto dei pannelli di Stoccarda, e altrettanto incerta e la diretta committenza, anch’essa gia suggerita, da parte di Roberto d’Angio, e certo che essi costituiscano un vero e proprio coup de theatre nel panorama iconografico napoletano, lasciando supporre una committenza molto probabilmente legata alle correnti spirituali che attraversavano la capitale. Ma questa tendenza visionaria si manifesta anche in un’opera a carattere politico e storico, ossia i Regia carmina dedicati da Convenevole da Prato a Roberto d’Angio e illustrati da singolarissime miniature in un interessante manoscritto conservato nella British Library di Londra (Royal 6 E IX), eseguito forse in ambito avignonese. intorno agli anni trenta/quaranta del Trecento.
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