L’avulsione degli elementi dentari porta, dopo la guarigione dell’osso alveolare, a profondi cambiamenti nell’architettura della rete vascolare. Non sono reperibili in letteratura informazioni sulla organizzazione 3D della rete vascolare nell’osso atrofico, nonostante queste informazioni siano cruciali per l’adozione di tecniche chirurgiche appropriate. Scopo principale del lavoro è di valutare l’organizzazione vascolare intraossea in creste edentule mandibolari con grave atrofia ossea. I risultati preliminari ottenuti suggeriscono una possibile variante alla tecnica chirurgica per l’espansione crestale in implantologia, in modo da massimizzare la preservazione del letto vascolare. Sono stati analizzati blocchi di osso mandibolare ottenuti da prelievi effettuati su otto cadaveri che presentavano gravi atrofie ossee nei settori posteriori della mandibola. Le analisi sono state condotte mediante micro-tomografia computerizzata presso il sincrotrone Elettra di Trieste (SRmCT, Synchrotron Radiation micro-Computed Tomography), analisi istologica convenzionale con microscopio ottico a campo chiaro (LM, Light Microscope) e luce polarizzata circolare (CPL, Circularly Polarized Light), nonché con tecnica resin cast al microscopio elettronico a scansione (SEM, Scanning Electron Microscope). Nelle regioni posteriori della mandibola, all’interno della compagine del tessuto osseo, sono stati rilevati numerosi capillari con diametro medio (±SD) di 154,0 (±79,0) μm a decorso parallelo a quello del canale mandibolare (orizzontale). Viceversa, il numero di capillari a decorso verticale era esiguo e costituito da capillari più piccoli, in media di 55,7 (±24,6) μm. La sezione dei capillari nei due tipi di decorso differisce significativamente (P <0,05). Sulla base dei risultati dell’indagine si rileva che la perdita del plesso vascolare periodontale dopo avulsione dentaria compromette la vascolarizzazione ad andamento verticale nelle mandibole atrofiche. Pertanto, nella procedura chirurgica di espansione crestale, non si dovrebbero eseguire i tagli di scarico verticali ma sostituirli con fori ben distribuiti di dimensioni non superiori ai 0,7 mm per incrementare l’elasticità dell’osso preservando nel contempo l’integrità dei vasi principali durante l’inserimento degli impianti dentari

Valutazione della rete vascolare nell’osso crestale atrofico mediante microtomografia con radiazione di sincrotrone. Fondamenti per una variante alla tecnica chirurgica convenzionale.

Tonino Traini
;
Raffaele Sinibaldi;Bruna Sinjari;
2018-01-01

Abstract

L’avulsione degli elementi dentari porta, dopo la guarigione dell’osso alveolare, a profondi cambiamenti nell’architettura della rete vascolare. Non sono reperibili in letteratura informazioni sulla organizzazione 3D della rete vascolare nell’osso atrofico, nonostante queste informazioni siano cruciali per l’adozione di tecniche chirurgiche appropriate. Scopo principale del lavoro è di valutare l’organizzazione vascolare intraossea in creste edentule mandibolari con grave atrofia ossea. I risultati preliminari ottenuti suggeriscono una possibile variante alla tecnica chirurgica per l’espansione crestale in implantologia, in modo da massimizzare la preservazione del letto vascolare. Sono stati analizzati blocchi di osso mandibolare ottenuti da prelievi effettuati su otto cadaveri che presentavano gravi atrofie ossee nei settori posteriori della mandibola. Le analisi sono state condotte mediante micro-tomografia computerizzata presso il sincrotrone Elettra di Trieste (SRmCT, Synchrotron Radiation micro-Computed Tomography), analisi istologica convenzionale con microscopio ottico a campo chiaro (LM, Light Microscope) e luce polarizzata circolare (CPL, Circularly Polarized Light), nonché con tecnica resin cast al microscopio elettronico a scansione (SEM, Scanning Electron Microscope). Nelle regioni posteriori della mandibola, all’interno della compagine del tessuto osseo, sono stati rilevati numerosi capillari con diametro medio (±SD) di 154,0 (±79,0) μm a decorso parallelo a quello del canale mandibolare (orizzontale). Viceversa, il numero di capillari a decorso verticale era esiguo e costituito da capillari più piccoli, in media di 55,7 (±24,6) μm. La sezione dei capillari nei due tipi di decorso differisce significativamente (P <0,05). Sulla base dei risultati dell’indagine si rileva che la perdita del plesso vascolare periodontale dopo avulsione dentaria compromette la vascolarizzazione ad andamento verticale nelle mandibole atrofiche. Pertanto, nella procedura chirurgica di espansione crestale, non si dovrebbero eseguire i tagli di scarico verticali ma sostituirli con fori ben distribuiti di dimensioni non superiori ai 0,7 mm per incrementare l’elasticità dell’osso preservando nel contempo l’integrità dei vasi principali durante l’inserimento degli impianti dentari
2018
ISTISAN congressi 18/ C1
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