La relazione stretta tra ferrovia e città, nel tempo, ha mutato in maniera decisiva le strutture urbane ed i suoi territori di pertinenza, dettandone lo sviluppo e l’ampliamento ma, nello stesso momento, creando barriere e margini che, ancora oggi, segnano i limiti di molte aree metropolitane. Solo negli ultimi trent’anni l’aggiornamento tecnologico dei trasporti ferroviari, ha portato ad una razionalizzazione sostanziale dei tracciati, con la costante riduzione degli impianti ferroviari e la dismissione di molti scali intermedi e di molte stazioni interne ai grandi centri urbani. La riutilizzazione degli scali ferroviari dismessi, si configura anche come azione di risarcimento ambientale. Aree nascoste, chiuse, recintate e incustodite, che necessitano di essere riqualificate, aree precluse alla utilizzazione da parte dei residenti e della città che oggi possono finalmente essere rimesse a disposizione dei cittadini. Il testo illustra un caso di grande interesse, sia per l’importanza dell’area metropolitana coinvolta che della quantità di superfici e manufatti interessati, è quello dell’anello milanese con la dismissione di ben 7 aree messe a disposizione dalle Ferrovie dello Stato. Il progetto prevede la realizzazione di una sorta di anello perimetrale Circle Line, che corre nel cuore della periferia consolidata della città, attraversando alcune tra le aree più interessanti dello sviluppo urbano del dopoguerra, con la possibilità di ricucire le trame degli insediamenti residenziali, recuperare (attraverso un piano integrato di valorizzazione) la gran parte di aree dismesse a verde attrezzato e riconnettere, intorno all’anello, l’intero sistema della mobilità pubblica e privata. Un programma di grandi ambizioni che coinvolge tutto il territorio per il quale si sono ormai concluse, dopo un lungo e faticoso processo di coinvolgimento dei diversi attori interessati, le fasi di predisposizione dell’impianto strategico e le forme di programmazione delle attività di progettazione e realizzazione dell’idea.

Il recupero del patrimonio ferroviario italiano dismesso, l’esperimento della Circle Line a Milano

Domenico Potenza
2017-01-01

Abstract

La relazione stretta tra ferrovia e città, nel tempo, ha mutato in maniera decisiva le strutture urbane ed i suoi territori di pertinenza, dettandone lo sviluppo e l’ampliamento ma, nello stesso momento, creando barriere e margini che, ancora oggi, segnano i limiti di molte aree metropolitane. Solo negli ultimi trent’anni l’aggiornamento tecnologico dei trasporti ferroviari, ha portato ad una razionalizzazione sostanziale dei tracciati, con la costante riduzione degli impianti ferroviari e la dismissione di molti scali intermedi e di molte stazioni interne ai grandi centri urbani. La riutilizzazione degli scali ferroviari dismessi, si configura anche come azione di risarcimento ambientale. Aree nascoste, chiuse, recintate e incustodite, che necessitano di essere riqualificate, aree precluse alla utilizzazione da parte dei residenti e della città che oggi possono finalmente essere rimesse a disposizione dei cittadini. Il testo illustra un caso di grande interesse, sia per l’importanza dell’area metropolitana coinvolta che della quantità di superfici e manufatti interessati, è quello dell’anello milanese con la dismissione di ben 7 aree messe a disposizione dalle Ferrovie dello Stato. Il progetto prevede la realizzazione di una sorta di anello perimetrale Circle Line, che corre nel cuore della periferia consolidata della città, attraversando alcune tra le aree più interessanti dello sviluppo urbano del dopoguerra, con la possibilità di ricucire le trame degli insediamenti residenziali, recuperare (attraverso un piano integrato di valorizzazione) la gran parte di aree dismesse a verde attrezzato e riconnettere, intorno all’anello, l’intero sistema della mobilità pubblica e privata. Un programma di grandi ambizioni che coinvolge tutto il territorio per il quale si sono ormai concluse, dopo un lungo e faticoso processo di coinvolgimento dei diversi attori interessati, le fasi di predisposizione dell’impianto strategico e le forme di programmazione delle attività di progettazione e realizzazione dell’idea.
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