La Conservazione programmata è un approccio innovativo che deriva dall'applicazione delle tecnologie manutentive alla conservazione dei beni architettonici. Con lo studio delle modalità di attuazione del connubio tra conservazione e manutenzione, l’approccio conservativo ha iniziato a mutuare fondamentali concetti e termini dalla cultura tecnologica, tra cui, in particolare, il controllo del “processo”, l’approccio sistemico e l’analisi dei rischi e delle criticità. Il saggio analizza le specificità e i possibili scenari di evoluzione per l’avanzamento della cultura della conservazione programmata in relazione ai fondamentali apporti di quella tecnologica e manutentiva. L’adozione della logica manutentiva nella conservazione implica, innanzitutto, di mutuare da quest’ambito – come il dibattito in atto evidenzia – la natura di processo. Il passaggio dall’evento al processo conservativo, è certamente fondamentale poiché impone la necessità di innovare, profondamente, le modalità con le quali sono state poste in atto fino ad oggi lo studio e la conoscenza dell’opera e i relativi interventi; ma, d’altra parte, è inevitabile considerare che l’erogazione di processi organizzati postula, a sua volta, azioni di ottimizzazione di quegli stessi sistemi che i processi devono generare e alimentare permanentemente. Per operare efficacemente, si rende, infatti, necessaria la condivisione di lessico, contenuti, modalità e strumenti di lavoro all'interno di una comunità. Emerge così la necessità di operare anche, per la definizione delle caratteristiche e dei modi d’implementazione del sistema che deve organizzare e gestire i suddetti processi.Per l’ultimo aspetto analizzato, l’approccio all'individuazione e alla prevenzione dei rischi – strumento fondamentale per determinare, in un patrimonio di uno specifico ambito territoriale, le priorità d’intervento in relazione ai valori e alle minacce in causa -, si evidenzia la necessità di un potenziamento degli strumenti per la formulazione strategica delle priorità d’azione a partire dalla valutazione degli effettivi impatti potenziali di un mancato intervento. Inoltre, poiché è facile che i rischi si possano addensare non solo nei luoghi fisici, specialmente lì dove si producono numerose intersezioni tra attività poste in atto da soggetti diversi e in tempi differenti, è importante che le analisi dei rischi vengano condotte anche a livello di processo.
Strategie e strumenti delle tecnologie di manutenzione per la conservazione programmata del patrimonio storico-architettonico
Daniela Ladiana
2019-01-01
Abstract
La Conservazione programmata è un approccio innovativo che deriva dall'applicazione delle tecnologie manutentive alla conservazione dei beni architettonici. Con lo studio delle modalità di attuazione del connubio tra conservazione e manutenzione, l’approccio conservativo ha iniziato a mutuare fondamentali concetti e termini dalla cultura tecnologica, tra cui, in particolare, il controllo del “processo”, l’approccio sistemico e l’analisi dei rischi e delle criticità. Il saggio analizza le specificità e i possibili scenari di evoluzione per l’avanzamento della cultura della conservazione programmata in relazione ai fondamentali apporti di quella tecnologica e manutentiva. L’adozione della logica manutentiva nella conservazione implica, innanzitutto, di mutuare da quest’ambito – come il dibattito in atto evidenzia – la natura di processo. Il passaggio dall’evento al processo conservativo, è certamente fondamentale poiché impone la necessità di innovare, profondamente, le modalità con le quali sono state poste in atto fino ad oggi lo studio e la conoscenza dell’opera e i relativi interventi; ma, d’altra parte, è inevitabile considerare che l’erogazione di processi organizzati postula, a sua volta, azioni di ottimizzazione di quegli stessi sistemi che i processi devono generare e alimentare permanentemente. Per operare efficacemente, si rende, infatti, necessaria la condivisione di lessico, contenuti, modalità e strumenti di lavoro all'interno di una comunità. Emerge così la necessità di operare anche, per la definizione delle caratteristiche e dei modi d’implementazione del sistema che deve organizzare e gestire i suddetti processi.Per l’ultimo aspetto analizzato, l’approccio all'individuazione e alla prevenzione dei rischi – strumento fondamentale per determinare, in un patrimonio di uno specifico ambito territoriale, le priorità d’intervento in relazione ai valori e alle minacce in causa -, si evidenzia la necessità di un potenziamento degli strumenti per la formulazione strategica delle priorità d’azione a partire dalla valutazione degli effettivi impatti potenziali di un mancato intervento. Inoltre, poiché è facile che i rischi si possano addensare non solo nei luoghi fisici, specialmente lì dove si producono numerose intersezioni tra attività poste in atto da soggetti diversi e in tempi differenti, è importante che le analisi dei rischi vengano condotte anche a livello di processo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.