Il presente contributo intende soffermarsi sui processi di formazione dell’élites cittadine avvenuti nell’Italia liberale mediante l’azione di uno specifico agente educativo, l’Istituto nazionale per l’incremento dell’educazione fisica, fondato nel 1906 dal giurista Luigi Lucchini. Questo sodalizio, attivo sino al 1923, aveva l’obiettivo di svolgere un’efficacia propaganda a favore dell’educazione fisica, attraverso l’istituzione di Comitati provinciali, sforzandosi di renderla parte dei costumi delle élites urbane. La metodologia qui adoperata seguirà il percorso tracciato da Camurri (Le élites italiane: lo stato degli studi e le prospettive di ricerca, 2009), applicandolo alla dimensione formativa, laddove egli invitava i ricercatori ad approfondire i meccanismi di funzionamento sui quali si basa il rapporto tra centro e periferia del sistema politico, in un’ottica di condizionamento reciproco: «lo studio dei canali di mediazione e delle modalità di integrazione delle élites periferiche al centro della vita politica del paese sono di fondamentale importanza per la storia politica e sociale dell’Italia liberale» (Camurri 2009, 15). Le fonti utilizzate saranno i carteggi intercorsi fra il Comitato centrale dell’Istituto di Lucchini e i Comitati provinciali, conservati presso gli Archivi Storici Comunali, e i numeri del bollettino ufficiale dell’Istituto, stampati fra il 1907 e il 1912. Sulla base di queste considerazioni, il contributo verificherà se l’Istituto di Lucchini abbia integrato o meno le élites locali all’interno di un sistema di valori ginnico-sportivi istituzionalizzato a livello centrale attraverso la scuola e l’esercito. La ricerca contribuirà allo sforzo di elaborare uno specifico soggetto di ricerca storiografica incentrato sull’educazione delle élites italiane (Gaudio 2018, p. 9).
L'educazione sportiva dell'élites nell'Italia liberale: il ruolo dell'Istituto nazionale per l'incremento dell'educazione fisica (1906-1923)
Domenico Francesco Antonio Elia
2021-01-01
Abstract
Il presente contributo intende soffermarsi sui processi di formazione dell’élites cittadine avvenuti nell’Italia liberale mediante l’azione di uno specifico agente educativo, l’Istituto nazionale per l’incremento dell’educazione fisica, fondato nel 1906 dal giurista Luigi Lucchini. Questo sodalizio, attivo sino al 1923, aveva l’obiettivo di svolgere un’efficacia propaganda a favore dell’educazione fisica, attraverso l’istituzione di Comitati provinciali, sforzandosi di renderla parte dei costumi delle élites urbane. La metodologia qui adoperata seguirà il percorso tracciato da Camurri (Le élites italiane: lo stato degli studi e le prospettive di ricerca, 2009), applicandolo alla dimensione formativa, laddove egli invitava i ricercatori ad approfondire i meccanismi di funzionamento sui quali si basa il rapporto tra centro e periferia del sistema politico, in un’ottica di condizionamento reciproco: «lo studio dei canali di mediazione e delle modalità di integrazione delle élites periferiche al centro della vita politica del paese sono di fondamentale importanza per la storia politica e sociale dell’Italia liberale» (Camurri 2009, 15). Le fonti utilizzate saranno i carteggi intercorsi fra il Comitato centrale dell’Istituto di Lucchini e i Comitati provinciali, conservati presso gli Archivi Storici Comunali, e i numeri del bollettino ufficiale dell’Istituto, stampati fra il 1907 e il 1912. Sulla base di queste considerazioni, il contributo verificherà se l’Istituto di Lucchini abbia integrato o meno le élites locali all’interno di un sistema di valori ginnico-sportivi istituzionalizzato a livello centrale attraverso la scuola e l’esercito. La ricerca contribuirà allo sforzo di elaborare uno specifico soggetto di ricerca storiografica incentrato sull’educazione delle élites italiane (Gaudio 2018, p. 9).File | Dimensione | Formato | |
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