Gli effetti del consumo di suolo valutabili in relazione agli impatti sulla qualità del paesaggio storico collinare (insediato o coltivato) sono causa di riduzione di importanti ecosistemi e biodiversità e di servizi ecosistemici come, ad esempio, la regolazione climatica e idrologica. Effetti, questi, non contrastabili attraverso interventi sulle infrastrutture a rete circoscritti al tessuto urbano compatto in quanto la maggior rilevanza dei rischi sulla città derivanti dal cambiamento climatico dipende dal suo contesto territoriale montano e collinare. La riorganizzazione di estese porzioni di territorio, a partire dalla vocazione dei suoli e dalla capacità di rigenerazione ambientale, può ridefinire la relazione tra la città compatta costiero-valliva e la collina secondo una intenzione che orienti piani e progetti alla “solidarietà ecologica” tra le parti del territorio. In questo solco, il contributo intende evidenziare le potenzialità della collina nell’obiettivo di porre in atto azioni concrete da attuare a livello locale. Il mosaico colturale, i relitti di naturalità, i luoghi dell’abbandono e di margine sono materiali utili a incrementare le qualità paesaggistiche, ecologiche e ambientali e di produzione agricola: risorse essenziali per la rigenerazione delle reti ecologiche e delle infrastrutture verdi e per il potenziamento dei servizi ecosistemici. Con questo contributo si esplorano alcune attitudini dello spazio aperto periurbano in relazione alle aree periferiche di valle al fine di costruire risposte sociali economiche e ambientali e in associazione alle azioni pubbliche volte ad orientare le trasformazioni e ad aumentare la consapevolezza degli attori socio-economici e dei cittadini circa i rischi connessi al mutamento climatico.

CITTÀ ADRIATICA E COLLINA COLTIVATA: LA SOLIDARIETÀ ECOLOGICA.

Ottavia Aristone
;
Angela Cimini
2019-01-01

Abstract

Gli effetti del consumo di suolo valutabili in relazione agli impatti sulla qualità del paesaggio storico collinare (insediato o coltivato) sono causa di riduzione di importanti ecosistemi e biodiversità e di servizi ecosistemici come, ad esempio, la regolazione climatica e idrologica. Effetti, questi, non contrastabili attraverso interventi sulle infrastrutture a rete circoscritti al tessuto urbano compatto in quanto la maggior rilevanza dei rischi sulla città derivanti dal cambiamento climatico dipende dal suo contesto territoriale montano e collinare. La riorganizzazione di estese porzioni di territorio, a partire dalla vocazione dei suoli e dalla capacità di rigenerazione ambientale, può ridefinire la relazione tra la città compatta costiero-valliva e la collina secondo una intenzione che orienti piani e progetti alla “solidarietà ecologica” tra le parti del territorio. In questo solco, il contributo intende evidenziare le potenzialità della collina nell’obiettivo di porre in atto azioni concrete da attuare a livello locale. Il mosaico colturale, i relitti di naturalità, i luoghi dell’abbandono e di margine sono materiali utili a incrementare le qualità paesaggistiche, ecologiche e ambientali e di produzione agricola: risorse essenziali per la rigenerazione delle reti ecologiche e delle infrastrutture verdi e per il potenziamento dei servizi ecosistemici. Con questo contributo si esplorano alcune attitudini dello spazio aperto periurbano in relazione alle aree periferiche di valle al fine di costruire risposte sociali economiche e ambientali e in associazione alle azioni pubbliche volte ad orientare le trasformazioni e ad aumentare la consapevolezza degli attori socio-economici e dei cittadini circa i rischi connessi al mutamento climatico.
2019
Collana STUDI E RICERCHE DI ARCHITETTURA del Dipartimento di Architettura Università degli Studi G. d' Annunzio, Chieti-Pescara
978-88-492-3667-5
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