Lo scopo di questo articolo è di esplorare la funzione dell’empatia nel romanzo di Kazuo Ishiguro, A Pale View of Hills, pubblicato nel 1982. Il concetto non è inteso come sostituzione, ma viene descritto in termini di proiezione. Ishiguro mette in moto il meccanismo empatico come momento di interazione, cioè di influenza reciproca fra i personaggi che descrive. L’interazione empatica nel romanzo è piuttosto complessa, un prodotto di parole - dette e non dette - oltre che di gesti e silenzi, ridimensionando, talvolta, il ruolo esclusivo della parola stessa. In A Pale View of Hills, Ishiguro sembra mettere in crisi il momento meramente dialogico trasformandolo essenzialmente in relazionale, dando spazio agli aspetti individuali e problematizzando soprattutto la relazione tra le protagoniste del romanzo. Il processo immaginativo, che inizia con l’osservazione e interpretazione degli elementi del mondo esterno, culmina in quello psicologico. L’autore, infatti, dà corpo e sostanza a immagini e stati d’animo avviando così il processo creativo, trasferendo su un piano di realtà tutto ciò che si manifesta nel confronto con il mondo interiore. In sintesi, l’opera può essere definita come una combinazione di momenti cruciali in cui gli impulsi si fondono con le emozioni. In altre parole, seguendo Martha Nussbaum, comprendiamo immediatamente come il processo empatico avviato dall’autore si inscriva perfettamente nella sua definizione quale “messa in scena partecipativa della situazione” (Nussbaum, 2004, p. 394).

A Pale View of Hills di Kazuo Ishiguro. Empatia e non detto

Partenza, Paola
2019-01-01

Abstract

Lo scopo di questo articolo è di esplorare la funzione dell’empatia nel romanzo di Kazuo Ishiguro, A Pale View of Hills, pubblicato nel 1982. Il concetto non è inteso come sostituzione, ma viene descritto in termini di proiezione. Ishiguro mette in moto il meccanismo empatico come momento di interazione, cioè di influenza reciproca fra i personaggi che descrive. L’interazione empatica nel romanzo è piuttosto complessa, un prodotto di parole - dette e non dette - oltre che di gesti e silenzi, ridimensionando, talvolta, il ruolo esclusivo della parola stessa. In A Pale View of Hills, Ishiguro sembra mettere in crisi il momento meramente dialogico trasformandolo essenzialmente in relazionale, dando spazio agli aspetti individuali e problematizzando soprattutto la relazione tra le protagoniste del romanzo. Il processo immaginativo, che inizia con l’osservazione e interpretazione degli elementi del mondo esterno, culmina in quello psicologico. L’autore, infatti, dà corpo e sostanza a immagini e stati d’animo avviando così il processo creativo, trasferendo su un piano di realtà tutto ciò che si manifesta nel confronto con il mondo interiore. In sintesi, l’opera può essere definita come una combinazione di momenti cruciali in cui gli impulsi si fondono con le emozioni. In altre parole, seguendo Martha Nussbaum, comprendiamo immediatamente come il processo empatico avviato dall’autore si inscriva perfettamente nella sua definizione quale “messa in scena partecipativa della situazione” (Nussbaum, 2004, p. 394).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/718908
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact