Lo stretto legame esistente tra le condizioni geografiche, politiche e culturali e l’evoluzione delle forme architettoniche nel particolare contesto svizzero è il tema di questo numero della rivista, affrontato con la modalità di un vero e proprio itinerario che, partendo dal Ticino e dai Grigioni, attraverso la Svizzera centrale, giunge al cantone di Zurigo scoprendo le architetture più significative. Una delle caratteristiche maggiormente evidenti della Svizzera è la compresenza di centri e di polarità frammentate nel territorio, connesse tra loro da una rete di infrastrutture – autostrade, dighe, ponti, stazioni, ecc. – in grado di ricompattarle al di là della più difficile realtà orografica. Le accentuate altimetrie e la presenza di bacini idrici ad alta quota costituiscono un forte ostacolo allo sviluppo delle risorse; architetti e ingegneri sono da sempre abituati ad una sfida costante per il superamento dei vincoli imposti dalle condizioni naturali. L’attitudine al disincanto e al pragmatismo, originata da questioni di tipo storico e ambientale, ha quindi favorito risultati espressivi nel campo dell’architettura inclini ad una ricerca paziente, basata su tecniche e linguaggi misurati e consapevoli dei limiti all’interno dei quali agire. In questo scenario, che privilegia tra l’altro la costruzione e il rapporto con la natura, emergono due linee di ricerca differenti che le opere illustrate in queste pagine evidenziano molto bene.

Itinerario svizzero

carlo prati
2005-01-01

Abstract

Lo stretto legame esistente tra le condizioni geografiche, politiche e culturali e l’evoluzione delle forme architettoniche nel particolare contesto svizzero è il tema di questo numero della rivista, affrontato con la modalità di un vero e proprio itinerario che, partendo dal Ticino e dai Grigioni, attraverso la Svizzera centrale, giunge al cantone di Zurigo scoprendo le architetture più significative. Una delle caratteristiche maggiormente evidenti della Svizzera è la compresenza di centri e di polarità frammentate nel territorio, connesse tra loro da una rete di infrastrutture – autostrade, dighe, ponti, stazioni, ecc. – in grado di ricompattarle al di là della più difficile realtà orografica. Le accentuate altimetrie e la presenza di bacini idrici ad alta quota costituiscono un forte ostacolo allo sviluppo delle risorse; architetti e ingegneri sono da sempre abituati ad una sfida costante per il superamento dei vincoli imposti dalle condizioni naturali. L’attitudine al disincanto e al pragmatismo, originata da questioni di tipo storico e ambientale, ha quindi favorito risultati espressivi nel campo dell’architettura inclini ad una ricerca paziente, basata su tecniche e linguaggi misurati e consapevoli dei limiti all’interno dei quali agire. In questo scenario, che privilegia tra l’altro la costruzione e il rapporto con la natura, emergono due linee di ricerca differenti che le opere illustrate in queste pagine evidenziano molto bene.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/719085
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