Con l’Unità d’Italia l’antica fortezza di Pescara, segnata del fiume omonimo, fu demolita per consentire l’espansione della città adriatica. Della possente costruzione cinquecentesca, difesa orientale del Regno di Napoli, restano soltanto le mappe del settecento e dell’ottocento realizzate dai militari. Un rigoroso studio da noi condotto sul centro storico di Pescara ha permesso di svolgere approfondite indagini d’archivio e puntuali sopralluoghi. Sono emersi documenti diversi e sporadiche testimonianze che hanno incoraggiato una ricostruzione virtuale del manufatto scomparso in cui si racchiudeva il presidio militare e il nucleo abitato. La ricostruzione digitale della fortezza che qui si presenta, è stata elaborata facendo ricorso alle mappe ottocentesche, attentamente analizzate e confrontate per eseguire, in modo critico, una traduzione della figurazione tecnica bidimensionale in elaborazione tridimensionale della macchina bellica. È stata così condotta una sorta di rigenerazione dell’immagine storica con l’intento di recuperare un elemento fondamentale della città, quasi del tutto dimenticato.

Dai documenti d'archivio la ricostruzione virtuale della Piazzaforte di Pescara

Pasquale Tunzi
2020-01-01

Abstract

Con l’Unità d’Italia l’antica fortezza di Pescara, segnata del fiume omonimo, fu demolita per consentire l’espansione della città adriatica. Della possente costruzione cinquecentesca, difesa orientale del Regno di Napoli, restano soltanto le mappe del settecento e dell’ottocento realizzate dai militari. Un rigoroso studio da noi condotto sul centro storico di Pescara ha permesso di svolgere approfondite indagini d’archivio e puntuali sopralluoghi. Sono emersi documenti diversi e sporadiche testimonianze che hanno incoraggiato una ricostruzione virtuale del manufatto scomparso in cui si racchiudeva il presidio militare e il nucleo abitato. La ricostruzione digitale della fortezza che qui si presenta, è stata elaborata facendo ricorso alle mappe ottocentesche, attentamente analizzate e confrontate per eseguire, in modo critico, una traduzione della figurazione tecnica bidimensionale in elaborazione tridimensionale della macchina bellica. È stata così condotta una sorta di rigenerazione dell’immagine storica con l’intento di recuperare un elemento fondamentale della città, quasi del tutto dimenticato.
2020
978-84-338-6644-8
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