Nell’articolo si analizzano, in primo luogo, le modalità che hanno caratterizzato l’esercizio della funzione legislativa nella fase successiva alla ridefinzione della governance economica europea nel contesto della recente crisi finanziaria internazionale. L’esame pone in stretta relazione forme e contenuti della legislazione, muovendo dall’assunto che le prime si sono evolute in maniera funzionale ad assicurare il conseguimento di obiettivi riconducibili all’ “indirizzo politico condizionato” definito a livello europeo in una cornice di intergovernamentalismo asimmetrico; e fa così risaltare il significativo impatto del nuovo contesto, che ha accentuato le preesistenti tendenze all’espansione del ruolo del Governo e alla corrispondente marginalizzazione del Parlamento, in maniera particolarmente evidente nel settore delle politiche sociali e del lavoro. L’analisi è quindi completata dall’esame della reazione della Corte costituzionale di fronte alle politiche di ridimensionamento dello Stato sociale e alle evidenziate prassi distorsive nell’esercizio della legislazione. Su queste basi sono espresse alcune valutazioni critiche, che riguardano l’evoluzione del rapporto fra ordinamento nazionale e ordinamento europeo; lo stretto legame tra questione democratica e questione sociale (trasformazioni del sistema delle fonti e garanzia dei diritti) nel contesto di tale evoluzione; infine, il ruolo delle Corti e specificamente il ruolo attuale e potenziale della Corte costituzionale.

Crisi della democrazia parlamentare e regresso dello Stato sociale: note sul caso italiano nel contesto europeo

MASALA, Pietro
2016-01-01

Abstract

Nell’articolo si analizzano, in primo luogo, le modalità che hanno caratterizzato l’esercizio della funzione legislativa nella fase successiva alla ridefinzione della governance economica europea nel contesto della recente crisi finanziaria internazionale. L’esame pone in stretta relazione forme e contenuti della legislazione, muovendo dall’assunto che le prime si sono evolute in maniera funzionale ad assicurare il conseguimento di obiettivi riconducibili all’ “indirizzo politico condizionato” definito a livello europeo in una cornice di intergovernamentalismo asimmetrico; e fa così risaltare il significativo impatto del nuovo contesto, che ha accentuato le preesistenti tendenze all’espansione del ruolo del Governo e alla corrispondente marginalizzazione del Parlamento, in maniera particolarmente evidente nel settore delle politiche sociali e del lavoro. L’analisi è quindi completata dall’esame della reazione della Corte costituzionale di fronte alle politiche di ridimensionamento dello Stato sociale e alle evidenziate prassi distorsive nell’esercizio della legislazione. Su queste basi sono espresse alcune valutazioni critiche, che riguardano l’evoluzione del rapporto fra ordinamento nazionale e ordinamento europeo; lo stretto legame tra questione democratica e questione sociale (trasformazioni del sistema delle fonti e garanzia dei diritti) nel contesto di tale evoluzione; infine, il ruolo delle Corti e specificamente il ruolo attuale e potenziale della Corte costituzionale.
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