L'Italia è caratterizzata sia da un basso livello di partecipazione femminile al mercato del lavoro, sia da un basso tasso di fecondità. Contemporaneamente, molte donne usufruiscono di un periodo di astensione dal lavoro per maternità decisamente più lungo di quello obbligatorio, danneggiando in tal modo sia la possibilità di rientrare sul mercato del lavoro dopo il parto, sia le opportunità di carriera future. In questo paper utilizziamo un procedimento di stima a due stadi per analizzare, in primo luogo, i fattori che influenzano la scelta di avere figli, e, in secondo luogo, la scelta del periodo di tempo da dedicare in modo esclusivo alla loro crescita. In particolare, ci focalizziamo sul ruolo di fattori fin qui trascurati dalla letteratura, quali le norme sociali prevalenti a livello locale e la salute riproduttiva delle donne. I risultati ci dicono che i vincoli economici non hanno un forte impatto sulle scelte di fertilità (che sembrano essere maggiormente influenzate da preferenze individuali e norme sociali), ma influenzano in modo significativo la durata del periodo di maternità. Il peggioramento delle condizioni di salute riproduttiva delle donne, dovuto anche all'innalzamento dell'età media al parto, sembra allungare significativamente il periodo di interruzione della carriera lavorativa post parto. [Italy is characterised by both a low level of female participation in the labour market and a low fertility rate. At the same time, many women stay out of the labour market after the childbirth for a much longer period of time than the compulsory maternity leave prescribes. This way, they put at risk the possibility of reentering the labour market after the career break, as well as damage their future career opportunities. In this paper we use a two-stage estimation process to analyse the factors that influence the choice of having children first and then the choice of the period of time to devote to raising them out of the labour market. In particular, we focus on the role of factors hitherto neglected by the literature, such as prevailing local social norms and women's reproductive health. The results show that economic constraints do not have a strong impact on fertility choices (which seem to be more influenced by individual preferences and social norms), but significantly influence the length of the maternity period. The worsening of women's reproductive health, also due to the increase in the average age at childbirth, seems to significantly lengthen the period of time spent out of the labour market after the childbirth.]

Le scelte di fecondità e la durata della maternità in Italia: vincoli economici e norme sociali

Alina Verashchagina
2019-01-01

Abstract

L'Italia è caratterizzata sia da un basso livello di partecipazione femminile al mercato del lavoro, sia da un basso tasso di fecondità. Contemporaneamente, molte donne usufruiscono di un periodo di astensione dal lavoro per maternità decisamente più lungo di quello obbligatorio, danneggiando in tal modo sia la possibilità di rientrare sul mercato del lavoro dopo il parto, sia le opportunità di carriera future. In questo paper utilizziamo un procedimento di stima a due stadi per analizzare, in primo luogo, i fattori che influenzano la scelta di avere figli, e, in secondo luogo, la scelta del periodo di tempo da dedicare in modo esclusivo alla loro crescita. In particolare, ci focalizziamo sul ruolo di fattori fin qui trascurati dalla letteratura, quali le norme sociali prevalenti a livello locale e la salute riproduttiva delle donne. I risultati ci dicono che i vincoli economici non hanno un forte impatto sulle scelte di fertilità (che sembrano essere maggiormente influenzate da preferenze individuali e norme sociali), ma influenzano in modo significativo la durata del periodo di maternità. Il peggioramento delle condizioni di salute riproduttiva delle donne, dovuto anche all'innalzamento dell'età media al parto, sembra allungare significativamente il periodo di interruzione della carriera lavorativa post parto. [Italy is characterised by both a low level of female participation in the labour market and a low fertility rate. At the same time, many women stay out of the labour market after the childbirth for a much longer period of time than the compulsory maternity leave prescribes. This way, they put at risk the possibility of reentering the labour market after the career break, as well as damage their future career opportunities. In this paper we use a two-stage estimation process to analyse the factors that influence the choice of having children first and then the choice of the period of time to devote to raising them out of the labour market. In particular, we focus on the role of factors hitherto neglected by the literature, such as prevailing local social norms and women's reproductive health. The results show that economic constraints do not have a strong impact on fertility choices (which seem to be more influenced by individual preferences and social norms), but significantly influence the length of the maternity period. The worsening of women's reproductive health, also due to the increase in the average age at childbirth, seems to significantly lengthen the period of time spent out of the labour market after the childbirth.]
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