La ratifica della Convenzione di Faro da parte dell’Italia è stata recente e tribolata: la legge di ratifica, approvata dal Senato nel mese di ottobre del 2019 con i voti contrari della Lega e l’astensione dei senatori di Forza Italia, è stata per un anno in fase di esame alla Camera. Ora, con la ratifica, l’ordinamento nazionale finalmente riconosce il patrimonio culturale come fattore cruciale per la crescita sostenibile, lo sviluppo umano e la qualità della vita, introducendo un nuovo diritto: il “diritto al patrimonio culturale”. Le comunità sono già attive, ma come reagiranno le istituzioni italiane? E quale sarà la risposta dei professionisti? In merito a questi ultimi, si segnalano le risposte discordi degli antropologi culturali, divisi tra demonizzazione delle pratiche del patrimonio e adesioni entusiastiche.

La Convenzione di Faro: eredità, comunità e ibridazioni professionali

Lia Giancristofaro
2020-01-01

Abstract

La ratifica della Convenzione di Faro da parte dell’Italia è stata recente e tribolata: la legge di ratifica, approvata dal Senato nel mese di ottobre del 2019 con i voti contrari della Lega e l’astensione dei senatori di Forza Italia, è stata per un anno in fase di esame alla Camera. Ora, con la ratifica, l’ordinamento nazionale finalmente riconosce il patrimonio culturale come fattore cruciale per la crescita sostenibile, lo sviluppo umano e la qualità della vita, introducendo un nuovo diritto: il “diritto al patrimonio culturale”. Le comunità sono già attive, ma come reagiranno le istituzioni italiane? E quale sarà la risposta dei professionisti? In merito a questi ultimi, si segnalano le risposte discordi degli antropologi culturali, divisi tra demonizzazione delle pratiche del patrimonio e adesioni entusiastiche.
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