L’eliminazione della tradizionale traccia di storia dalla prima prova dell’esame di Stato ha sollecitato alcuni intellettuali a pubblicare un appello preoccupato per la decadenza della cultura storica in Italia. Ne è seguita un’audizione alla Commissione Istruzione Pubblica – Beni Culturali del Senato, nella quale il prof. Settis ha pronunciato un’appassionata apologia degli studi storici come pilastri della sovranità della nazione e della libertà del cittadino, e il prof. Serianni, responsabile dell’ultima versione della prima prova dell’esame di Stato, ha smentito che la nuova formula dell’esame emarginasse la storia, sostenendo, al contrario, che "la storia è [...] ‘privilegiata’". L’opinione del prof. Settis si nutre della fiducia che la Costituzione sia restata un rocher de bronze. In realtà in questi anni la Costituzione non ha potuto difendere la scuola italiana quando la riforma l’ha trasformata in scuola europea, quando cioè essa è stata sganciata dallo Stato e agganciata agli organismi internazionali in un processo che ha preso il falso nome di attuazione dell’autonomia scolastica. Proprio dall’autonomia deriva la stessa regionalizzazione del sistema scolastico che il prof. Settis paventa e accusa di anticostituzionalità.
Settis, Serianni e la catastrofe della scuola
Fausto Di Biase
2019-01-01
Abstract
L’eliminazione della tradizionale traccia di storia dalla prima prova dell’esame di Stato ha sollecitato alcuni intellettuali a pubblicare un appello preoccupato per la decadenza della cultura storica in Italia. Ne è seguita un’audizione alla Commissione Istruzione Pubblica – Beni Culturali del Senato, nella quale il prof. Settis ha pronunciato un’appassionata apologia degli studi storici come pilastri della sovranità della nazione e della libertà del cittadino, e il prof. Serianni, responsabile dell’ultima versione della prima prova dell’esame di Stato, ha smentito che la nuova formula dell’esame emarginasse la storia, sostenendo, al contrario, che "la storia è [...] ‘privilegiata’". L’opinione del prof. Settis si nutre della fiducia che la Costituzione sia restata un rocher de bronze. In realtà in questi anni la Costituzione non ha potuto difendere la scuola italiana quando la riforma l’ha trasformata in scuola europea, quando cioè essa è stata sganciata dallo Stato e agganciata agli organismi internazionali in un processo che ha preso il falso nome di attuazione dell’autonomia scolastica. Proprio dall’autonomia deriva la stessa regionalizzazione del sistema scolastico che il prof. Settis paventa e accusa di anticostituzionalità.File | Dimensione | Formato | |
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