L’istituzionalizzazione storica dei pregiudizi antigiudaici è una componente importante delle culture religiose europee ed italiane. Le leggende che hanno per oggetto la prodigiosa trasformazione dell’ostia consacrata in carne e sangue di Cristo sono molto diffuse e i resti del prodigio sono stati conservati per secoli, costituendo reliquie che tuttora contribuiscono a rivitalizzare, con la loro permanenza, sia la credenza della prodigiosa trasformazione materiale, sia il dogma della transustanzia-zione. In questi racconti, la profanazione dell’ostia è sovente associata alle cattive azioni di minoranze ebraiche, come l’omicidio rituale di bambini cristiani, il deicidio e altre attribuzioni di negatività. Il saggio, servendosi di testimonianze etnografiche contemporanee e fonti archivistiche storiche an-che inedite, vuole proporre una lettura critica dei fenomeni di persecuzione accaduti in alcune città dove era presente una consistente comunità ebraica: le accuse di profanazioni e di infanticidio per scopi rituali erano costantemente attribuite a questa parte della popolazione, che veniva duramente repressa con chiari scopi catartici da parte della maggioranza egemone. Questo saggio mostra come si è passati da una persecuzione religiosa (l’antigiudaismo) ad una razziale (l’antisemitismo) mantenendo le medesime accuse infamanti; dall’altro lato, ipotizza che questa persecuzione, in Europa, sia collegata alla presenza fisica delle minoranze ebraiche e fosse finalizzata a limitarne il loro numero e il loro potere negli spazi urbani.

Ostie profanate e bambini uccisi: folklore religioso e consolidamento dei pregiudizi antigiudaici e antisemiti

Lia Giancristofaro
Primo
;
2020-01-01

Abstract

L’istituzionalizzazione storica dei pregiudizi antigiudaici è una componente importante delle culture religiose europee ed italiane. Le leggende che hanno per oggetto la prodigiosa trasformazione dell’ostia consacrata in carne e sangue di Cristo sono molto diffuse e i resti del prodigio sono stati conservati per secoli, costituendo reliquie che tuttora contribuiscono a rivitalizzare, con la loro permanenza, sia la credenza della prodigiosa trasformazione materiale, sia il dogma della transustanzia-zione. In questi racconti, la profanazione dell’ostia è sovente associata alle cattive azioni di minoranze ebraiche, come l’omicidio rituale di bambini cristiani, il deicidio e altre attribuzioni di negatività. Il saggio, servendosi di testimonianze etnografiche contemporanee e fonti archivistiche storiche an-che inedite, vuole proporre una lettura critica dei fenomeni di persecuzione accaduti in alcune città dove era presente una consistente comunità ebraica: le accuse di profanazioni e di infanticidio per scopi rituali erano costantemente attribuite a questa parte della popolazione, che veniva duramente repressa con chiari scopi catartici da parte della maggioranza egemone. Questo saggio mostra come si è passati da una persecuzione religiosa (l’antigiudaismo) ad una razziale (l’antisemitismo) mantenendo le medesime accuse infamanti; dall’altro lato, ipotizza che questa persecuzione, in Europa, sia collegata alla presenza fisica delle minoranze ebraiche e fosse finalizzata a limitarne il loro numero e il loro potere negli spazi urbani.
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