Delle molte eredità scientifiche e culturali che si riconoscono al Prof. Costantino Cipolla, una tra le più rilevanti è sicuramente quella riconducibile all’area tematica della sicurezza, soprattutto per l’originalità del suo approccio alla stessa. Difatti, ciò che emerge dalla ricostruzione dell’ultimo decennio di attività accademica testimonia come egli – cogliendo in pieno l’evoluzione delle politiche di regolamentazione dei fenomeni sociali, devianti e criminali - si avvicini allo studio della sicurezza lasciandosi alle spalle una concezione repressiva stato-centrica, facendo propria una dimensione democratica della sicurezza, esperibile mediante strategie di prevenzione, co-prodotte da istituzioni e società civile. A partire da tale impostazione, Costantino Cipolla ha inteso indagare la dimensione della sicurezza facendo ricorso ad un’attenta analisi degli aspetti eziologici dei fenomeni sociali, descrivendo una società attraversata e dominata dalla globalizzazione e dalla rivoluzione digitale, in grado di ridisegnare la fisionomia del mondo contingente, fornendo nuovi paradigmi interpretativi dell’agire sociale e delle condotte devianti e criminali. In tal senso, il rapporto tra evoluzione tecnologica e mondi sociali – tanto caro al suo rimpianto maestro, il Prof. Ardigò - ha rappresentato un tema di rilevante importanza, sviluppato sia mediante una corposa ed approfondita riflessione teorica, sia ricorrendo ad una puntuale verifica empirica finalizzata – oltre che alla implementazione di nuovi modelli interpretativi delle condotte sociali – alla valutazione delle conseguenze sociali prodotte dalle nuove tecnologie della comunicazione e della informazione.
Un sociologo al servizio della sicurezza
Antonilli
2021-01-01
Abstract
Delle molte eredità scientifiche e culturali che si riconoscono al Prof. Costantino Cipolla, una tra le più rilevanti è sicuramente quella riconducibile all’area tematica della sicurezza, soprattutto per l’originalità del suo approccio alla stessa. Difatti, ciò che emerge dalla ricostruzione dell’ultimo decennio di attività accademica testimonia come egli – cogliendo in pieno l’evoluzione delle politiche di regolamentazione dei fenomeni sociali, devianti e criminali - si avvicini allo studio della sicurezza lasciandosi alle spalle una concezione repressiva stato-centrica, facendo propria una dimensione democratica della sicurezza, esperibile mediante strategie di prevenzione, co-prodotte da istituzioni e società civile. A partire da tale impostazione, Costantino Cipolla ha inteso indagare la dimensione della sicurezza facendo ricorso ad un’attenta analisi degli aspetti eziologici dei fenomeni sociali, descrivendo una società attraversata e dominata dalla globalizzazione e dalla rivoluzione digitale, in grado di ridisegnare la fisionomia del mondo contingente, fornendo nuovi paradigmi interpretativi dell’agire sociale e delle condotte devianti e criminali. In tal senso, il rapporto tra evoluzione tecnologica e mondi sociali – tanto caro al suo rimpianto maestro, il Prof. Ardigò - ha rappresentato un tema di rilevante importanza, sviluppato sia mediante una corposa ed approfondita riflessione teorica, sia ricorrendo ad una puntuale verifica empirica finalizzata – oltre che alla implementazione di nuovi modelli interpretativi delle condotte sociali – alla valutazione delle conseguenze sociali prodotte dalle nuove tecnologie della comunicazione e della informazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.