Il contributo intende analizzare, in chiave critica, l’evoluzione dei “nuovi” equilibri istituzionali prodottosi a seguito dell’emersione della “questione pandemica” in Italia, tra primazia del ruolo dell’esecutivo e crisi della centralità dell’organo assembleare. La crisi sanitaria ha contribuito alla ridefinizione di un nuovo equilibrio relazionale tra Governo e Parlamento e, al contempo, acuito il percorso accidentato del regionalismo italiano, a vent’anni dalla riforma costituzionale del 2001. Parimenti, l’emergenza pandemica ha prodotto una intensa e problematica torsione nell’ordinato quadro delle fonti del diritto, legittimando deroghe di dubbia compatibilità costituzionale, giustificate con l’intento di fronteggiare, efficacemente e rapidamente, gli effetti nefasti che la pandemia ha prodotto nel corpo sociale ed economico. Le presenti note sottendono la necessità di un riequilibrio strutturale dei rapporti tra governo e Parlamento, ponendo al centro la necessità di costituzionalizzare la “procedura d’emergenza” che, anche in circostanze critiche, non ponga in secondo piano il ruolo essenziale degli organismi elettivi, specie laddove la crisi involga la contrazione di diritti e libertà fondamentali dei cittadini.

Protagonismo governativo ed alterazione del sistema delle fonti del diritto: nuovi equilibri in tempo d’emergenza?

Carlo Alberto Ciaralli
2022-01-01

Abstract

Il contributo intende analizzare, in chiave critica, l’evoluzione dei “nuovi” equilibri istituzionali prodottosi a seguito dell’emersione della “questione pandemica” in Italia, tra primazia del ruolo dell’esecutivo e crisi della centralità dell’organo assembleare. La crisi sanitaria ha contribuito alla ridefinizione di un nuovo equilibrio relazionale tra Governo e Parlamento e, al contempo, acuito il percorso accidentato del regionalismo italiano, a vent’anni dalla riforma costituzionale del 2001. Parimenti, l’emergenza pandemica ha prodotto una intensa e problematica torsione nell’ordinato quadro delle fonti del diritto, legittimando deroghe di dubbia compatibilità costituzionale, giustificate con l’intento di fronteggiare, efficacemente e rapidamente, gli effetti nefasti che la pandemia ha prodotto nel corpo sociale ed economico. Le presenti note sottendono la necessità di un riequilibrio strutturale dei rapporti tra governo e Parlamento, ponendo al centro la necessità di costituzionalizzare la “procedura d’emergenza” che, anche in circostanze critiche, non ponga in secondo piano il ruolo essenziale degli organismi elettivi, specie laddove la crisi involga la contrazione di diritti e libertà fondamentali dei cittadini.
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