Nel presente lavoro, dedicato alla figura e all’opera di Andrea Sirovich (1836–1903) quale seguace di Niccolò Tommaseo, sono riportati alla luce significativi dati che contribuiscono a delineare un profilo più completo di questo commerciante triestino originario di Perasto (Montenegro). Nel 1876, anno in cui la Serbia dichiarò guerra all’Impero ottomano, Sirovich pubblicò a Trieste il romanzo storico I martiri della Serbia. La vicenda, ricca di suggestioni poetiche, trae spunto dalla seconda insurrezione serba e si risolve in una ininterrotta celebrazione di eroi e ribelli serbi, in sintonia con il maestro dell’autore, Niccolò Tommaseo, che concepiva la Serbia secondo disegni e piani utopistici. Se infatti la Serbia di Sirovich rimanda a eventi reali e a circostanze storiche, al tempo stesso rispecchia una visione ideale in cui si coglie l’eredità del pensiero di Tommaseo.

“Della slava redenzione”: Andrea Sirovich riecheggia Tommaseo

Lazarevic Di Giacomo, Persida
2021-01-01

Abstract

Nel presente lavoro, dedicato alla figura e all’opera di Andrea Sirovich (1836–1903) quale seguace di Niccolò Tommaseo, sono riportati alla luce significativi dati che contribuiscono a delineare un profilo più completo di questo commerciante triestino originario di Perasto (Montenegro). Nel 1876, anno in cui la Serbia dichiarò guerra all’Impero ottomano, Sirovich pubblicò a Trieste il romanzo storico I martiri della Serbia. La vicenda, ricca di suggestioni poetiche, trae spunto dalla seconda insurrezione serba e si risolve in una ininterrotta celebrazione di eroi e ribelli serbi, in sintonia con il maestro dell’autore, Niccolò Tommaseo, che concepiva la Serbia secondo disegni e piani utopistici. Se infatti la Serbia di Sirovich rimanda a eventi reali e a circostanze storiche, al tempo stesso rispecchia una visione ideale in cui si coglie l’eredità del pensiero di Tommaseo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/778291
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