A Cusco, dopo la Conquista, gli spagnoli favoriscono l’insediamento degli ordini religiosi, per evangelizzare gli indigeni. La città inizia a svilupparsi in diretto rapporto con chiese e conventi, nuovi poli sacri di riferimento nell’urbanizzazione coloniale. Le prime vedute di Cusco sono soltanto metaforiche; invece una mappa del 1643 descrive alcuni sobborghi destinati ai nativi, edificati nel XVI secolo, appartenenti alle parrocchie del Hospital de los Naturales e di Santa Ana. Questo disegno viene presentato dal parroco di Santa Ana come documento probatorio in occasione di una disputa tra le due parrocchie: l’autore è probabilmente un artista nativo. Le proporzioni tra gli isolati e le strade appaiono imprecise, ma ciò probabilmente a seguito di una richiesta dello stesso committente per apportare sul foglio annotazioni manoscritte a sostegno della propria tesi. È un documento grafico dal valore artistico sorprendente, superiore rispetto alla sua finalità pratica. Oltre agli aspetti spirituali, gli indios vengono educati in ambito parrocchiale anche al disegno e alla comprensione degli aspetti estetici: si formarono così figure professionali per sopperire alla carenza di architetti nel Nuovo Mondo. L’entusiasmo del disegnatore del piano del 1643 denota un interesse verso l’architettura tipico dell’insita creatività dei tanti nativi coinvolti nel settore della costruzione, presupposto della successiva nascita di una genuina espressione barocca, soprattutto a seguito del sisma del 1650. [In Cusco, after its colonization, the Spaniards favor the establishment of religious orders, to evangelize the indigenous people. The city begins to develop in direct relationship with churches and convents, new sacred poles of reference in colonial urbanization. The first views of Cusco are only metaphorical. However, a map of 1643 describes some suburbs destined to the natives, built in the sixteenth century, belonging to the parishes of the Hospital de los Naturales and Santa Ana. The parish priest of Santa Ana shows this picture as an evidential document for a dispute between the two parishes; the author is probably a native artist. The proportions between the blocks and the streets appear blurred, but probably according to a request of the client himself to add handwritten notes in support of his thesis. It is a graphic document with a surprising artistic value, superior to its practical purpose. Beside the spiritual aspects, within the parish the Indians are also educated in the design and in the aesthetic aspects. Therefore, professional figures were formed to make up for the shortage of architects in the New World. The enthusiasm of the designer of the 1643 plan denotes an interest in architecture, typical of the inherent creativity of the many natives involved in the construction sector, a prerequisite for the development of a genuine Baroque expression, especially following the earthquake of 1650.]

Le più antiche raffigurazioni di Cusco. Vicende sacre e dinamiche culturali nella prima fase coloniale.

Mazzanti Claudio
2021-01-01

Abstract

A Cusco, dopo la Conquista, gli spagnoli favoriscono l’insediamento degli ordini religiosi, per evangelizzare gli indigeni. La città inizia a svilupparsi in diretto rapporto con chiese e conventi, nuovi poli sacri di riferimento nell’urbanizzazione coloniale. Le prime vedute di Cusco sono soltanto metaforiche; invece una mappa del 1643 descrive alcuni sobborghi destinati ai nativi, edificati nel XVI secolo, appartenenti alle parrocchie del Hospital de los Naturales e di Santa Ana. Questo disegno viene presentato dal parroco di Santa Ana come documento probatorio in occasione di una disputa tra le due parrocchie: l’autore è probabilmente un artista nativo. Le proporzioni tra gli isolati e le strade appaiono imprecise, ma ciò probabilmente a seguito di una richiesta dello stesso committente per apportare sul foglio annotazioni manoscritte a sostegno della propria tesi. È un documento grafico dal valore artistico sorprendente, superiore rispetto alla sua finalità pratica. Oltre agli aspetti spirituali, gli indios vengono educati in ambito parrocchiale anche al disegno e alla comprensione degli aspetti estetici: si formarono così figure professionali per sopperire alla carenza di architetti nel Nuovo Mondo. L’entusiasmo del disegnatore del piano del 1643 denota un interesse verso l’architettura tipico dell’insita creatività dei tanti nativi coinvolti nel settore della costruzione, presupposto della successiva nascita di una genuina espressione barocca, soprattutto a seguito del sisma del 1650. [In Cusco, after its colonization, the Spaniards favor the establishment of religious orders, to evangelize the indigenous people. The city begins to develop in direct relationship with churches and convents, new sacred poles of reference in colonial urbanization. The first views of Cusco are only metaphorical. However, a map of 1643 describes some suburbs destined to the natives, built in the sixteenth century, belonging to the parishes of the Hospital de los Naturales and Santa Ana. The parish priest of Santa Ana shows this picture as an evidential document for a dispute between the two parishes; the author is probably a native artist. The proportions between the blocks and the streets appear blurred, but probably according to a request of the client himself to add handwritten notes in support of his thesis. It is a graphic document with a surprising artistic value, superior to its practical purpose. Beside the spiritual aspects, within the parish the Indians are also educated in the design and in the aesthetic aspects. Therefore, professional figures were formed to make up for the shortage of architects in the New World. The enthusiasm of the designer of the 1643 plan denotes an interest in architecture, typical of the inherent creativity of the many natives involved in the construction sector, a prerequisite for the development of a genuine Baroque expression, especially following the earthquake of 1650.]
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