Il volume convoca alla rivisitazione dell’approccio classico alla comunicazione sociale. Essa è «la più idealista delle comunicazioni pubbliche»: non può più essere limitata alla «funzione generatrice di legami intorno a problemi e soggetti svantaggiati», al «ruolo riparatore» dell’«opera buona dei cittadini attivi» o dell’«affare buonista delle organizzazioni non profit». Per gli Autori ciò significa continuare a «guardare solo il lato pacifico di questa comunicazione, lasciando in ombra quello rivoluzionario e il suo potenziale di rottura». Questa comunicazione è rivoluzionaria proprio in termini di «versante simbolico»: quando promuove idee e legami, «rivede la titolarità dei privilegi e la distribuzione delle risorse», «intacca l’ordine sociale esistente», genera tensioni culturali, spinge alla «divergenza», alla frattura dei rapporti sociali e alla loro rigenerazione.
La nuova comunicazione sociale del non profit: divergente, rigenerativa, organizzativa e valutativa
Speranza Sabrina
2017-01-01
Abstract
Il volume convoca alla rivisitazione dell’approccio classico alla comunicazione sociale. Essa è «la più idealista delle comunicazioni pubbliche»: non può più essere limitata alla «funzione generatrice di legami intorno a problemi e soggetti svantaggiati», al «ruolo riparatore» dell’«opera buona dei cittadini attivi» o dell’«affare buonista delle organizzazioni non profit». Per gli Autori ciò significa continuare a «guardare solo il lato pacifico di questa comunicazione, lasciando in ombra quello rivoluzionario e il suo potenziale di rottura». Questa comunicazione è rivoluzionaria proprio in termini di «versante simbolico»: quando promuove idee e legami, «rivede la titolarità dei privilegi e la distribuzione delle risorse», «intacca l’ordine sociale esistente», genera tensioni culturali, spinge alla «divergenza», alla frattura dei rapporti sociali e alla loro rigenerazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.