I vuoti, contenuti o esterni del patrimonio industriale dismesso, assumono una nuova identità – nello stesso tempo immateriale e materiale – che, nelle politiche di rigenerazione urbana e di retrofitting delle volumetrie edilizie postindustriali, è destinata a ricoprire un valore sempre più centrale come risorsa strategica per la vita urbana. Riconoscere questa doppia identità richiede una progettualità in grado di ridefinire lo spazio pubblico, aperto o coperto, non in senso esclusivamente estetico-formale, né come insieme di estensioni areali generiche rispondenti a indici di dotazione degli standard urbanistici, ma neanche in termini di spazi specializzati dedicati a funzioni esclusive. È invece necessario approfondire aspetti riguardanti soprattutto lo sviluppo di capacità “abilitanti” che queste tipologie dello spazio pubblico potranno garantire per innovare e innalzare la qualità dell’abitare in città, tra le quali si possono indicare a titolo esemplificativo ma di certo non esaustivo: il miglioramento delle condizioni di sicurezza nello svolgimento delle attività urbane all’aperto, senza rinunciare all’idea di città come condensatore di socialità; l’ampliamento dell’accessibilità agli spazi aperti riconoscendone il valore curativo come ausili di presidio sanitario fondamentali per la salute della collettività; l’intensificazione della connettività tra spazi pubblici materiali e immateriali, facendo incontrare forme tradizionali di lavoro e scambio con quelle più recenti emerse dalla rivoluzione digitale.
Nuove sfide per gli spazi aperti nella rigenerazione del patrimonio industriale
Angelucci, Filippo
2020-01-01
Abstract
I vuoti, contenuti o esterni del patrimonio industriale dismesso, assumono una nuova identità – nello stesso tempo immateriale e materiale – che, nelle politiche di rigenerazione urbana e di retrofitting delle volumetrie edilizie postindustriali, è destinata a ricoprire un valore sempre più centrale come risorsa strategica per la vita urbana. Riconoscere questa doppia identità richiede una progettualità in grado di ridefinire lo spazio pubblico, aperto o coperto, non in senso esclusivamente estetico-formale, né come insieme di estensioni areali generiche rispondenti a indici di dotazione degli standard urbanistici, ma neanche in termini di spazi specializzati dedicati a funzioni esclusive. È invece necessario approfondire aspetti riguardanti soprattutto lo sviluppo di capacità “abilitanti” che queste tipologie dello spazio pubblico potranno garantire per innovare e innalzare la qualità dell’abitare in città, tra le quali si possono indicare a titolo esemplificativo ma di certo non esaustivo: il miglioramento delle condizioni di sicurezza nello svolgimento delle attività urbane all’aperto, senza rinunciare all’idea di città come condensatore di socialità; l’ampliamento dell’accessibilità agli spazi aperti riconoscendone il valore curativo come ausili di presidio sanitario fondamentali per la salute della collettività; l’intensificazione della connettività tra spazi pubblici materiali e immateriali, facendo incontrare forme tradizionali di lavoro e scambio con quelle più recenti emerse dalla rivoluzione digitale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
1.1 784172 Nuove sfide per gli spazi aperti nella rigenerazione del patrimonio industriale.pdf
Solo gestori archivio
Descrizione: Nuove sfide per gli spazi aperti nella rigenerazione del patrimonio industriale
Tipologia:
Documento in Post-print
Dimensione
1.78 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.78 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.