Nel presente articolo sono illustrati i concetti che distinguono la sociologia di Pierre Bourdieu – campo, capitale, habitus, interesse, azione – indicando il nesso tra la costruzione di definizioni astratte, più frequenti negli scritti degli anni ’70, e la pratica di ricerca da cui quei concetti derivano e in cui trovano applicazione. Il sociologo francese ha costruito, infatti, un sistema di concetti interconnessi con cui descrive le componenti e i processi di riproduzione fondamentali del mondo sociale e indirizza le ricerche empiriche su ambiti d’analisi particolari. D’altra parte, egli ha mostrato una resistenza a presentarlo criticando le operazioni “scolastiche” di sistematizzazione che, secondo il sociologo, “normalizzano” l’opera ai fini accademici dell’insegnamento e intellettuali della divulgazione facendo perdere la complessità del lavoro in cui i concetti sono impiegati. Egli ritiene, infatti, che non si possa comprendere l’opera – l’opus operatum – se non si restituisce al “fare” della ricerca sugli oggetti – modus operandi. Sommario 1. Il concetto di campo: costanti e variabili 2 2. Il concetto di capitale: tratti comuni e forme specifiche 13 3. Il concetto di habitus 17 3.1. Struttura “strutturante” e “strutturata” 18 3.2. I problemi della genesi e della trasformazione dell’habitus 21 4. Il concetto di azione: la “formula generativa della pratica” 28
La prospettiva relazionale di Pierre Bourdieu (2). I concetti fondamentali
CORCHIA, LUCA
2006-01-01
Abstract
Nel presente articolo sono illustrati i concetti che distinguono la sociologia di Pierre Bourdieu – campo, capitale, habitus, interesse, azione – indicando il nesso tra la costruzione di definizioni astratte, più frequenti negli scritti degli anni ’70, e la pratica di ricerca da cui quei concetti derivano e in cui trovano applicazione. Il sociologo francese ha costruito, infatti, un sistema di concetti interconnessi con cui descrive le componenti e i processi di riproduzione fondamentali del mondo sociale e indirizza le ricerche empiriche su ambiti d’analisi particolari. D’altra parte, egli ha mostrato una resistenza a presentarlo criticando le operazioni “scolastiche” di sistematizzazione che, secondo il sociologo, “normalizzano” l’opera ai fini accademici dell’insegnamento e intellettuali della divulgazione facendo perdere la complessità del lavoro in cui i concetti sono impiegati. Egli ritiene, infatti, che non si possa comprendere l’opera – l’opus operatum – se non si restituisce al “fare” della ricerca sugli oggetti – modus operandi. Sommario 1. Il concetto di campo: costanti e variabili 2 2. Il concetto di capitale: tratti comuni e forme specifiche 13 3. Il concetto di habitus 17 3.1. Struttura “strutturante” e “strutturata” 18 3.2. I problemi della genesi e della trasformazione dell’habitus 21 4. Il concetto di azione: la “formula generativa della pratica” 28File | Dimensione | Formato | |
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