I Post-Subcultural Studies e le identità giovanili. Retrospettiva di un dibattito

Negli ultimi decenni, le ricerche sociologiche hanno documentato una pluralità fram-mentata e mutevole di identità, pratiche, forme di aggregazione e modelli giovanili. Un am-bito privilegiato per confermare le rilevazioni sono gli studi sulle subculture musicali, in cui assistiamo alla contrapposizione tra le posizioni che mantengono le categorie ortodosse del Centre for Contemporary Cultural Studies (CCCS) di Birmingham, pur adeguate al nuovo contesto e integrate con il riferimento a subculture disconosciute (McRobbie e Garber, Willis, Stanley Cohen, Clarke, Frith), e quelle che ridefiniscono i concetti sensibilizzanti e, ispirate dalle teorie post-moderne, propongono un approccio Post-subcultural studies. Ne sono un esempio, le indagini che la Thornton compie sul “capitale subculturale”, quelle sulle “subculture edonistiche” di Redhead, Melechi e Rietveld e gli studi sulle “néo-tribes” fluide ed emozionali, teorizzate da Maffesoli e analizzate nel campo del marketing da Cova e, nel campo degli stili di vita, da Shields, Hetherington, Muggleton, Malbon e Bennett.