Stefan Müller-Doohm (classe 1942) ha studiato sociologia, scienza politica e psicologia a Francoforte sul Meno, Marburgo e Gießen. Ha compiuto la carriera accademica presso l’Università di Oldenburg, dove dal 2007 è professore emerito. Le ricerche di teoria sociale, con particolare attenzione ai fenomeni relazionali, comunicativi e culturali, lo hanno condotto ad approfondire alcune grandi figure della teoria critica tedesca. Nel quadro dell’unità di ricerca “Intellektuellensoziologie”, di cui è stato direttore, Müller-Doohm ha pubblicato una monumentale biografia di Theodor W. Adorno uscita contemporaneamente in Germania e in Italia (Theodor W. Adorno. Biografia di un intellettuale, Carocci 2003). Nell’ultimo decennio, ha studiato la vita e l’opera di Jürgen Habermas, avviando con l’autore un confronto personale sfociato nella pubblicazione – nel 2014, in occasione degli ottantacinque anni del festeggiato – di una poderosa biografia intellettuale (Jürgen Habermas. Eine Biographie, Suhrkamp 2014). La profonda conoscenza sia di Adorno sia di Habermas lo ha spinto a “rivedere” molti luoghi comuni della storiografia scolastica: anzitutto, che sia mai esistita una “scuola” Muller doohm Habermas Biographiedell’Institut für Sozialforschung di Francoforte, nel senso di una tradizione filosofica unitaria; in secondo luogo, che Habermas sia il prosecutore fedele di quella teoria critica. Il testo (inedito) qui tradotto è stato esposto in due recenti seminari: il 12 giugno, a Francoforte sul Meno, e il 18-19 giugno, a Oldenburg. Mettendo a confronto la filosofia-della-storia e la “verkehrte Welt” di Adorno/Horkheimer con l’approccio ricostruttivo e il riformismo pragmatico della sociologia habermasiana, Müller-Doohm avanza la tesi che il “salto generazionale” sia così ampio da segnare una vera e propria cesura paradigmatica. Ciò risulta evidente nel modo totalmente innovativo con cui Habermas affronta tre campi di analisi: a) sfera pubblica e linguaggio, b) democrazia e stato di diritto, c) rapporto tra i sistemi sociali e il mondo-di-vita. Si tratta, dunque, di un contributo importante che avvia una discussione filologica e teoretica sui fondamenti e i compiti pratici di una linea di pensiero influente nel campo intellettuale e nell’opinione pubblica mondiale.

Addio al passato. Habermas oltre la Scuola di Francoforte

CORCHIA LUCA;
2015-01-01

Abstract

Stefan Müller-Doohm (classe 1942) ha studiato sociologia, scienza politica e psicologia a Francoforte sul Meno, Marburgo e Gießen. Ha compiuto la carriera accademica presso l’Università di Oldenburg, dove dal 2007 è professore emerito. Le ricerche di teoria sociale, con particolare attenzione ai fenomeni relazionali, comunicativi e culturali, lo hanno condotto ad approfondire alcune grandi figure della teoria critica tedesca. Nel quadro dell’unità di ricerca “Intellektuellensoziologie”, di cui è stato direttore, Müller-Doohm ha pubblicato una monumentale biografia di Theodor W. Adorno uscita contemporaneamente in Germania e in Italia (Theodor W. Adorno. Biografia di un intellettuale, Carocci 2003). Nell’ultimo decennio, ha studiato la vita e l’opera di Jürgen Habermas, avviando con l’autore un confronto personale sfociato nella pubblicazione – nel 2014, in occasione degli ottantacinque anni del festeggiato – di una poderosa biografia intellettuale (Jürgen Habermas. Eine Biographie, Suhrkamp 2014). La profonda conoscenza sia di Adorno sia di Habermas lo ha spinto a “rivedere” molti luoghi comuni della storiografia scolastica: anzitutto, che sia mai esistita una “scuola” Muller doohm Habermas Biographiedell’Institut für Sozialforschung di Francoforte, nel senso di una tradizione filosofica unitaria; in secondo luogo, che Habermas sia il prosecutore fedele di quella teoria critica. Il testo (inedito) qui tradotto è stato esposto in due recenti seminari: il 12 giugno, a Francoforte sul Meno, e il 18-19 giugno, a Oldenburg. Mettendo a confronto la filosofia-della-storia e la “verkehrte Welt” di Adorno/Horkheimer con l’approccio ricostruttivo e il riformismo pragmatico della sociologia habermasiana, Müller-Doohm avanza la tesi che il “salto generazionale” sia così ampio da segnare una vera e propria cesura paradigmatica. Ciò risulta evidente nel modo totalmente innovativo con cui Habermas affronta tre campi di analisi: a) sfera pubblica e linguaggio, b) democrazia e stato di diritto, c) rapporto tra i sistemi sociali e il mondo-di-vita. Si tratta, dunque, di un contributo importante che avvia una discussione filologica e teoretica sui fondamenti e i compiti pratici di una linea di pensiero influente nel campo intellettuale e nell’opinione pubblica mondiale.
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