Questo contributo esplora le problematiche che si trovano ad affrontare le madri dei bambini prematuri durante il periodo dell’ospedalizzazione che segue l’evento del parto. Viene fatto riferimento al senso di delusione che è presente alla vista di un neonato così piccolo e fragile, all’angoscia relativa all’incertezza circa la sua sopravvivenza e al sentimento di esclusione dalle cure del bambino, gestite dallo staff medico-infermieristico. L’esperienza della nascita prematura può essere molto destabilizzante per la madre e a volte può determinare un vero e proprio crollo psichico. Prendendo in considerazione la letteratura sull’argomento viene sottolineata l’importanza di sostenere la madre, aiutandola nei suoi primi contatti con il figlio e accompagnandola attraverso osservazioni condivise e colloqui clinici in cui accogliere e contenere le sue ansie e le sue sofferenze, spesso tenute celate dentro di sé. Questo comporta l’uso di un setting, a impostazione psicoanalitica, abbastanza flessibile, basato su un ascolto attento e sensibile. Nei colloqui è importante che il clinico cerchi di avvicinarsi con delicatezza alle madri, offrendo la propria attenzione, esplorando la condizione presente, invitandole a parlare degli eventi accaduti, delle loro impressioni e, un po’ alla volta, dei loro stati d’animo più profondi, cercando sempre di offrire uno spazio mentale in cui accogliere le loro emozioni e le loro paure. Vengono riportati due brevi esempi clinici. Nel primo si mostra quanto possano essere forti le difese in una madre che tende a negare la gravità delle condizioni mediche del proprio figlio. Nel secondo si vede come, a volte, dopo una nascita prematura, l’intrecciarsi di eventi e problematiche personali possano comportare intensi conflitti, senso di colpa e, inizialmente, un rifiuto del proprio bambino.

Contenere la pena psichica: il difficile incontro del clinico con le madri dei neonati prematuri

Candelori C.
;
Trumello C.;Babore A.
2020-01-01

Abstract

Questo contributo esplora le problematiche che si trovano ad affrontare le madri dei bambini prematuri durante il periodo dell’ospedalizzazione che segue l’evento del parto. Viene fatto riferimento al senso di delusione che è presente alla vista di un neonato così piccolo e fragile, all’angoscia relativa all’incertezza circa la sua sopravvivenza e al sentimento di esclusione dalle cure del bambino, gestite dallo staff medico-infermieristico. L’esperienza della nascita prematura può essere molto destabilizzante per la madre e a volte può determinare un vero e proprio crollo psichico. Prendendo in considerazione la letteratura sull’argomento viene sottolineata l’importanza di sostenere la madre, aiutandola nei suoi primi contatti con il figlio e accompagnandola attraverso osservazioni condivise e colloqui clinici in cui accogliere e contenere le sue ansie e le sue sofferenze, spesso tenute celate dentro di sé. Questo comporta l’uso di un setting, a impostazione psicoanalitica, abbastanza flessibile, basato su un ascolto attento e sensibile. Nei colloqui è importante che il clinico cerchi di avvicinarsi con delicatezza alle madri, offrendo la propria attenzione, esplorando la condizione presente, invitandole a parlare degli eventi accaduti, delle loro impressioni e, un po’ alla volta, dei loro stati d’animo più profondi, cercando sempre di offrire uno spazio mentale in cui accogliere le loro emozioni e le loro paure. Vengono riportati due brevi esempi clinici. Nel primo si mostra quanto possano essere forti le difese in una madre che tende a negare la gravità delle condizioni mediche del proprio figlio. Nel secondo si vede come, a volte, dopo una nascita prematura, l’intrecciarsi di eventi e problematiche personali possano comportare intensi conflitti, senso di colpa e, inizialmente, un rifiuto del proprio bambino.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/788374
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact