Di recente la Corte di Strasburgo ha affermato la violazione dell’art. 6 C.e.d.u. nel caso di un uomo che, pur attinto da indizi di reità, nel corso delle indagini veniva sentito in qualità di teste e, quindi, senza l’assistenza di un difensore e senza potersi astenere dal rispondere. Il caso fornisce l’occasione per riflettere su analoghe pratiche in uso nel nostro Paese e sull’impossibilità di usare le dichiarazioni così raccolte.

Dichiarazioni indizianti, inutilizzabilità ed equo processo: il difficile dialogo tra diritto interno e indirizzi europei

Francesco Trapella
2022-01-01

Abstract

Di recente la Corte di Strasburgo ha affermato la violazione dell’art. 6 C.e.d.u. nel caso di un uomo che, pur attinto da indizi di reità, nel corso delle indagini veniva sentito in qualità di teste e, quindi, senza l’assistenza di un difensore e senza potersi astenere dal rispondere. Il caso fornisce l’occasione per riflettere su analoghe pratiche in uso nel nostro Paese e sull’impossibilità di usare le dichiarazioni così raccolte.
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