Attingendo dalla documentazione recentemente desecretata dell’Archivio della Politica estera russa e da fonti italiane, il saggio analizza i tentativi della politica italiana finalizzati alla ripresa dei rapporti italo-russi negli anni compresi tra la rivoluzione del 1917 e l’avvento del fascismo. Nel 1920 anche Gabriele D’Annunzio, dalla Fiume occupata, fece vari tentativi per stabilire relazioni diplomatiche con la Russia dei soviet, senza successo; mentre la cautela dei governi di Nitti prima e di Giolitti poi avrebbe preparato la strada al riconoscimento del governo dei soviet da parte di Mussolini.
Passi cauti. I rapporti fra Italia liberale e Russia rivoluzionaria dall'Impresa di Fiume alla vigilia del fascismo
Maria Teresa Giusti
2022-01-01
Abstract
Attingendo dalla documentazione recentemente desecretata dell’Archivio della Politica estera russa e da fonti italiane, il saggio analizza i tentativi della politica italiana finalizzati alla ripresa dei rapporti italo-russi negli anni compresi tra la rivoluzione del 1917 e l’avvento del fascismo. Nel 1920 anche Gabriele D’Annunzio, dalla Fiume occupata, fece vari tentativi per stabilire relazioni diplomatiche con la Russia dei soviet, senza successo; mentre la cautela dei governi di Nitti prima e di Giolitti poi avrebbe preparato la strada al riconoscimento del governo dei soviet da parte di Mussolini.File in questo prodotto:
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