In questo articolo si esaminano le relazioni tra le opere di due autori legati da un rapporto di corrispondenza tematica e formale esplicita: L’odore dell’India (1962) di Pier Paolo Pasolini e Il canto del diavolo (2009) di Walter Siti. Il viaggio di Pasolini è in un luogo percepito come arcaico e misterioso, miserabile e splendido; quello di Siti – che visita gli Emirati Arabi Uniti nel 2009 – è all’opposto compiuto il tempo del kitsch e dell’ipercapitalismo contemporaneo. A differenza di quella di Pasolini, la scrittura di Siti ibrida consapevolmente i generi dell’autofiction e del reportage di viaggio: mostreremo come proprio il reportage dagli Emirati lavori a mettere in crisi il confine tra fiction e non fiction, al servizio di una particolare strategia di rappresentazione della realtà.
Siti attraverso Pasolini: il viaggio tra fiction e non-fiction
Valentina Sturli
2019-01-01
Abstract
In questo articolo si esaminano le relazioni tra le opere di due autori legati da un rapporto di corrispondenza tematica e formale esplicita: L’odore dell’India (1962) di Pier Paolo Pasolini e Il canto del diavolo (2009) di Walter Siti. Il viaggio di Pasolini è in un luogo percepito come arcaico e misterioso, miserabile e splendido; quello di Siti – che visita gli Emirati Arabi Uniti nel 2009 – è all’opposto compiuto il tempo del kitsch e dell’ipercapitalismo contemporaneo. A differenza di quella di Pasolini, la scrittura di Siti ibrida consapevolmente i generi dell’autofiction e del reportage di viaggio: mostreremo come proprio il reportage dagli Emirati lavori a mettere in crisi il confine tra fiction e non fiction, al servizio di una particolare strategia di rappresentazione della realtà.File | Dimensione | Formato | |
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