Emilio Cecchi, il giornalismo culturale e la nascita dell’americanistica italiana

L’articolo prende in esame la traiettoria di Emilio Cecchi quale proto-americanista nel campo letterario italiano. Ripercorrendone l’attività giornalistica e saggistica in tale ambito, si intende riconsiderare le posizioni assunte da Cecchi. Sembra luogo comune ritenere oramai Vittorini e Pavese i promotori del mito americano – sorta di novelli padri pellegrini nostrani che scoprirono l’America e la sua letteratura in chiave antifascista – laddove Cecchi sarebbe stato invece il censore denigratorio di quel paese, il portavoce della politica fascista di protezionismo culturale. Sulla scorta degli scritti americanistici e soprattutto della nota introduzione ad Americana di Vittorini, l’articolo sostiene che l’americanistica italiana, attraverso Cecchi, abbia invece imboccato una strada diversa dalla mitografia vittoriniana e pavesiana. È infatti anche a partire dalla caratteristica disposizione di cronista e giornalista culturale tipica di Cecchi, che si sono create le premesse per il futuro sviluppo disciplinare del campo.