Con il verbo attrezzare, tecnicamente, si rimanda a una molteplicità di azioni progettuali che, in una città, sono finalizzate a garantire l’accesso alle risorse e ai servizi necessari per la vita urbana collettiva. Tuttavia, ancora oggi, finanche negli ultimi aggiornamenti del Testo Unico dell’Edilizia, il termine continua a sottendere evidenti difficoltà d’interpretazione. L’attrezzare comporterebbe tra le sue finalità l’attrarre flussi, funzioni, persone, energie. Soprattutto facendo riferimento agli spazi aperti a uso collettivo, pubblici o privati, queste sfumature di senso e di finalità riportano il tema dell’attrezzatura urbana e l’impiego di determinati dispositivi attrezzanti in una dimensione nuova. È utile riassumere alcune pratiche ricorrenti che, per prime, inibiscono o eludono proprio quella ricerca di risposte coerenti con le molteplici vocazioni spazio-funzionali che sembrano essere contenute nella definizione stessa di attrezzatura urbana. Invece di tentare facili soluzioni, è necessario definire i campi d’indagine per riorientare il tema delle attrezzature collettive urbane verso alcuni ambiti che appaiono già configurarsi come potenziali opportunità di approfondimento progettuale.
Se attrezzare lo spazio urbano diventa solo arredare, svuotare, vivacizzare
Angelucci, Filippo
2023-01-01
Abstract
Con il verbo attrezzare, tecnicamente, si rimanda a una molteplicità di azioni progettuali che, in una città, sono finalizzate a garantire l’accesso alle risorse e ai servizi necessari per la vita urbana collettiva. Tuttavia, ancora oggi, finanche negli ultimi aggiornamenti del Testo Unico dell’Edilizia, il termine continua a sottendere evidenti difficoltà d’interpretazione. L’attrezzare comporterebbe tra le sue finalità l’attrarre flussi, funzioni, persone, energie. Soprattutto facendo riferimento agli spazi aperti a uso collettivo, pubblici o privati, queste sfumature di senso e di finalità riportano il tema dell’attrezzatura urbana e l’impiego di determinati dispositivi attrezzanti in una dimensione nuova. È utile riassumere alcune pratiche ricorrenti che, per prime, inibiscono o eludono proprio quella ricerca di risposte coerenti con le molteplici vocazioni spazio-funzionali che sembrano essere contenute nella definizione stessa di attrezzatura urbana. Invece di tentare facili soluzioni, è necessario definire i campi d’indagine per riorientare il tema delle attrezzature collettive urbane verso alcuni ambiti che appaiono già configurarsi come potenziali opportunità di approfondimento progettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.