Nella prima metà dell’Ottocento, in un’Italia ancora da formare sul piano politico e sociale, i periodici furono il mezzo per elevare culturalmente la classe meno abbiente. Di questa esigenza ne fu portavoce, nel 1836, Giuseppe Mazzini ritenendo “la stampa periodica una potenza, anzi la sola potenza dei tempi moderni” [Mazzini 1898]. La prima importante trasformazione di queste pubblicazioni fu l’introduzione delle illustrazioni. Tale novità produsse l’attrazione del grande pubblico verso la conoscenza più ampia, e la graduale riduzione delle barriere sociali. Diretta in particolare alle classi medio-basse, la forza comunicativa delle immagini, ancora una volta, sortiva i suoi effetti come mediatore tra divulgatore e pubblico. Infatti gli editori londinesi, attenti alle prime manifestazioni del genere, furono solerti nel produrre delle miscellanee per pochi spiccioli. Sulla scorta delle esperienze d’oltre Manica, gli editori di Genova, Roma e Torino vollero offrire una pubblicistica analoga, caratterizzata da illustrazioni dedicate a soggetti molto vari, il più delle volte insoliti. Le immagini erano il perno intorno al quale ruotava la dimensione dell’intrattenimento, dell’edificazione morale, dell’educazione e dello svago. E verso la metà degli anni Quaranta il progresso tecnologico consentì un secondo cambiamento: una maggiore produzione di immagini molto più grandi delle precedenti. Il Mondo Illustrato stampato a Torino dall’editore Pomba, è un esempio di quest’ultimo rinnovamento.
La metamorfosi comunicativa con "Il Mondo Illustrato Giornale Universale" (1847-1861).
Pasquale Tunzi
2023-01-01
Abstract
Nella prima metà dell’Ottocento, in un’Italia ancora da formare sul piano politico e sociale, i periodici furono il mezzo per elevare culturalmente la classe meno abbiente. Di questa esigenza ne fu portavoce, nel 1836, Giuseppe Mazzini ritenendo “la stampa periodica una potenza, anzi la sola potenza dei tempi moderni” [Mazzini 1898]. La prima importante trasformazione di queste pubblicazioni fu l’introduzione delle illustrazioni. Tale novità produsse l’attrazione del grande pubblico verso la conoscenza più ampia, e la graduale riduzione delle barriere sociali. Diretta in particolare alle classi medio-basse, la forza comunicativa delle immagini, ancora una volta, sortiva i suoi effetti come mediatore tra divulgatore e pubblico. Infatti gli editori londinesi, attenti alle prime manifestazioni del genere, furono solerti nel produrre delle miscellanee per pochi spiccioli. Sulla scorta delle esperienze d’oltre Manica, gli editori di Genova, Roma e Torino vollero offrire una pubblicistica analoga, caratterizzata da illustrazioni dedicate a soggetti molto vari, il più delle volte insoliti. Le immagini erano il perno intorno al quale ruotava la dimensione dell’intrattenimento, dell’edificazione morale, dell’educazione e dello svago. E verso la metà degli anni Quaranta il progresso tecnologico consentì un secondo cambiamento: una maggiore produzione di immagini molto più grandi delle precedenti. Il Mondo Illustrato stampato a Torino dall’editore Pomba, è un esempio di quest’ultimo rinnovamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


